Urlare contro la guerra è facile; condannare contro la guerra è facile a volte conveniente; vendere le armi per consentire agli aggrediti di difendersi è facile ed anche conveniente; partecipare alla gara per apparire i migliori nel condannare la guerra è facile quanto inutile (il solito narcisismo italiota); incitare coloro che subiscono l’invasione del conquistatore alla resistenza, fornendo aiuti militari, è facile e conveniente.
Provocare la pace è difficile, praticamente impossibile per gente mediocre abituata a pensare secondo abitudine o secondo gli astratti furori degli opinion maker del momento contingente.
E’ di ieri che il P.C.I. il partito comunista (di comunismo non aveva nulla) inneggiava all’URSS contro gli USA, facendo sognare i militanti, sostenendo ad EST esserci il “sole dell’avvenire” la stella polare della classe operaia.
Sono rimaste deluse le truppe che vegliavano contro gli USA in difesa dei vietcong.
Hanno difeso l’invasione dell’Ungheria (1956) e della Cecoslovacchia (1968) i compagnucci che sostenevano che le truppe e i carrarmati dell’URSS liberavano questi due Paesi dai controrivoluzionari.
I compagnucci hanno per decenni difeso la dittatura di Castro a Cuba perché era contro gli USA.
Poi sono diventati tutti Americani, anzi Amerikani. Sono sempre gli stessi nati e vissuti da traditori, da commercianti di menzogne. Il vasto popolo dei voltagabbana come scrive nel suo libro straordinario Davide Lajolo “Il Voltagabbana” (1963) che anche il Premier Draghi dovrebbe leggere se vuole svolgere il difficile ruolo di Presidente del Consiglio che è lontano anni luce da quello pur prestigioso di Presidente della BCE.
Dalla Prefazione: “questo libro è vero perché veri sono i fatti, veri e vivi i personaggi. E’ soprattutto il tentativo di spiegare, con spietata sincerità e con maggiore umanità, vicende che fanno parte della nostra storia nazionale ai giovanissimi, ai giovani e ai meno giovani i drammi tanto complessi e strani di questi anni”
“Il titolo del libro “Il Voltagabbana” si riporta alla facile accusa di troppi che non sanno, o vogliono ignorare gli sviluppi della vita e della storia, rifugiandosi in una dogmatica e falsa coerenza a idee e costumi che hanno portato tutti sull’orlo della rovina”