E’ accaduto a Milano dove è stato oscurato Dostoevskij, idem a Genova e Bari. «In più di una città del Paese, come leggiamo dalle cronache, si censurano esponenti della cultura russa. La cultura russa e il suo popolo non hanno niente a che vedere con la guerra in atto manifestazioni simili sono esempio di barbarie culturale. Bisogna coreggere la tendenza in atto, presente anche nei media, di ostilità al popolo russo, estraneo alla guerra. Piuttosto trovo inopportuno, l’ aver mandato armi agli ucraini. Se formalmente è lecito, sostanzialmente potrebbe essere letto, quale atto di ostilità con ogni possibile conseguenza e ritorsione dovremmo ricordare l’art 11 della Costituzione che ripudia la guerra. Al posto di inviare armi si cerchi la strada della diplomazia e della mediazione con una conferenza internazionale in terra neutra con la mediazione di esponenti autorevoli». Lo dice in una nota il Presidente di Unione Cristiana, il senatore Domenico Scilipoti Isgrò.