ROMA, 11 MAR – “Non voglio entrare nel merito della decisione della Corte di Milano, ma non posso non esprimere la mia disapprovazione per l’annullamento dell’ergastolo e la riqualificazione del reato per un uomo che ha ucciso il proprio bambino in modo disumano. Mi ricordo bene le botte, le bruciature, i morsi, inflitti al piccolo in quella notte, delle vere torture, dopo mesi e mesi di vessazioni inflitte anche alla madre. Sono convinta che di fronte a tali efferatezze, continua Giannone, i tecnicismi giuridici e la bravura dei legali non dovrebbero offuscare quella che è la gravità oggettiva dei fatti. Non è un dettaglio una condanna all’ergastolo rispetto ad una detenzione di 28 anni, e non è un dettaglio non riconoscere, i casi estremamente gravi come questo, il reato di tortura in ambito familiare, nonostante quanto affermato nelle più recenti sentenze di Cassazione. Il messaggio che si manda in questo modo, conclude, è del tutto sbagliato e rappresenta un fallimento della giustizia, e di tutte le azioni di prevenzione, di sensibilizzazione messe in campo a tutela dei minori vittime di violenze e maltrattamenti e delle loro madri. Quest’uomo potrebbe usufruire di una serie di benefici e sconti di pena ed uscire presto dal carcere, e non è accettabile”. Così, in una nota, la deputata di Forza Italia Veronica Giannone. (ANSA).