«Non è possibile ‘utilizzare’ gli ucraini per sostituire i lavoratori italiani sospesi che non sono dotati di green pass».
Lo afferma il segretario UGL (viabilità e logistica) Claudio Lozzi, nell’ambito dell’ondata di offerte di lavoro per cittadini ucraini in sostituzione dei sospesi lavoratori italiani.
Come una persecuzione razziale
«Sarebbe una discriminazione per gli italiani oltre che uno sfruttamento per gli ucraini, perché non dotati di inquadramento INPS.
L’Europa è tenuta a riconoscergli i fondi assistenziali e non perpetrare questo abuso che io paragonerei quasi ad una persecuzione razziale.
Si corre il rischio che i lavori ucraini non abbiano fondi pensionistici né tantomeno copertura assicurativa… Questo porterebbe sfruttamento e discriminazione».
La questione competenze
«Se vogliamo metterci in mezzo anche le competenze,- continua Lozzi- un lavoratore andrebbe formato e quindi portare avanti questa idea del Governo creerebbe tre reati in uno, e sarebbe pura follia».
Il segretario conclude invitando a porre particolare attenzione al rischio di cadere nell’odio che un governo cieco e superficiale può innescare nei cittadini italiani e ucraini.
Massimiliano De Stefano