Le parole pronunciate da Gesù nell’ora più buia della storia, quando a morire non era Dio, ma una umanità divorata dall’odio, dall’egoismo, dall’indifferenza, dall’ipocrisia.
L’uomo tradisce da sempre la “Pasqua” nello spazio e nel tempo. Vengono addebitati torti non composti, vengono sopportati invendicati insulti, vengono citati falsi testimoni ai tribunali della menzogna dove l’ineccepibile retorica annulla il trionfo dell’innocenza sacrificata e dà ingresso agli spergiuri. Al povero come al ricco l’ingiustizia infonde ferite, che non si cicatrizzeranno mai, e angosce che conducono gli animi alla rivolta. Le vittime registrano nel barometro spirituale la necessità del sacrificio sull’altare dell’ingiustizia. Nell’osservatorio del pensiero solo un atto eroico può salvare figli e madri dal martirio, solo l’infinito, eterno, amore di una mamma può travolgere l’ulteriore supplizio che subisce per l’insipienza e l’arroganza del giudicante che appare devastare la vita dei deboli e degli oppressi, per la vastità della superba ingiustizia.
Nascere può essere doloroso come morire. Dove si decide di imporre la giustizia le cosche non esitano a ordinare la spartizione delle zone di influenza garantiti da omertà decennali. Imbarazzanti conflitti con fiumi di sangue innocente scrivono la storia dei popoli in lotta, faide tra le stesse parti che si contendono i territori, menzogne feroci per occultare all’opinione pubblica evidenze di affari, poteri orrendi sui condannati, il sacco dei bisogni e delle esistenze per depredare oro e risorse a costi elevati per le vittime e profitti da capo giro per i tiranni.
Lo spirito – il senso della vita – il rispetto per la dignità – la conservazione della specie umana – la difesa della famiglia ormai sono diventate una periferia dove si pratica la vendetta delle istituzioni – le rappresaglie degli oppressori per essere stati contestati – il dominio dell’odio. Nelle macellerie del mondo i bambini dei poveri, degli oppressi, dei diseredati vengono sezionati per i pezzi di ricambio dei figli dei ricchi e dei potenti.
Le colpe e le debolezze dell’uomo possono diminuire quelle del sistema ma le escludono né le riducono a misura trascurabile. Oltre i limiti dell’umano la dimensione è l’infinito del bene e del male, il peccato originale, la colpa per aver profanato la Valle dell’Eden.
La guerra e la Pace sono decise dalla conquista delle fonti di energia e dei territori ricchi di risorse naturali per consentire di poter alimentare i popoli dominati e consolidare il potere da parte di personaggi che occupano abusivamente la linea di comando e causato afflizioni e disagi. I sudditi di ogni Paese, convinti di essere liberi, subiscono l’oltraggio e la violenza dell’indegno linguaggio di quelli che fanno carriera, che percorrono sentieri opachi ed infedeli per salire in cima da dove si domina il paesaggio dei semplici, dei diseredati, degli umili, degli indifesi, dei figli di un Dio minore. Sopraffatti da una stessa folla incolore, priva di galateo, che pronuncia grammatiche distorte dall’ignoranza dei loro sedicenti saperi, capaci solo di balbettare frasi ripetute come in una catena di montaggio inquinate dalla regola dell’abitudinario, dove tutto è uguale e tutto è falso.
I dannati hanno abdicato con umiltà ad ogni diritto di comunanza con la grande famiglia umana, in gran parte indegna di rispetto. I dannati hanno annullato le ore del sonno, hanno sentito l’ansia salire vigorosa per l’intensità di un ingiusto dolore. I farisei hanno soffocato l’esplosione di un grido e di un soprassalto del corpo che porta alla più violenta liberazione. I farisei hanno dovuto ignorare la conoscenza della natura umana lontana dai buoni sentimenti, dalla franchezza di essere con gli altri. Quelli che giudicano sono un santuario di maldicente lussuria, di impagabile indifferenza, di assenza di grazia e decenza. Gente famelica, irriducibilmente ipocrita, che si ammanta di saperi sconosciuti, geneticamente votata al tradimento, alla congiura, all’inganno.
Nel territorio ucraino è presente l’unico deposito europeo di sabbie minerali da cui si estrae zircone per 35.000 tpa. Fa dell’Ucraina il sesto produttore mondiale. L’Ucraina ha i più grandi giacimenti di uranio d’Europa. L’uranio è energia atomica. L’Ucraina vanta ricchi giacimenti di materie prime come carbone, minerale di ferro, gas, petrolio, argilla. L’industria pesante (siderurgia, metallurgia, chimica) attinge agli importanti giacimenti locali di minerali di ferro e ai depositi di carbone. Nel 2012 l’Ucraina è passata dal 62esimo posto al nono posto tra Paesi produttori d’acciaio ed è tra i primi dieci Paesi produttori ed esportatori di metalli. L’Ucraina ha il record in Europa di esportatore di carbone. L’Ucraina occupa il 13esimo posto nel mondo per la produzione di carbone ed è il quarto Paese in Europa per le riserve di gas e petrolio. L’Ucraina vanta delle ingenti risorse di caolino, argille plastiche e refrattarie, che costituiscono circa il 70% delle riserve dell’ex Unione Sovietica. L’Ucraina ha i più grandi giacimenti di uranio d’Europa.
Il Keystone XL è un oleodotto lungo 1900 chilometri dalla capacità di trasporto di 830mila barili di petrolio al giorno per un costo stimato di 8 miliardi di dollari. La condotta si sarebbe dovuta allacciare alle tubature già esistenti, permettendo così il trasporto del greggio canadese fino alle raffinerie americane sulla costa del golfo Messico, progettate per lavorare qualità di quel tipo. Keystone XL ha avuto l’approvazione delle autorità canadesi nel 2010, ma nel 2015 Obama ha bloccato il progetto, decisione ribaltata da Trump che diede il via libera ai lavori. Biden ha capovolto la situazione e cancellato il progetto già dal primo giorno di insediamento senza lasciare tempo a discussioni approfondite con il Governo canadese, che ha chiesto di mostrare rispetto al Canada e considerare esigenze irrinunciabili. La storia è lunga e complessa.
Siamo 7 miliardi e 762 milioni di bocche da sfamare. Nei prossimi 15 anni saremo 10 miliardi, le risorse non sono sufficienti e distribuite in modo criminale. Solo 3,5 miliardi di persone vengono alimentate in modo sostenibile. Gli organismi internazionali prima la FAO hanno evidenziato i loro limiti quanto un proprio fallimento. Tre miliardi di persone sono sotto alimentate, un miliardo muore di stenti per un tozzo di pane e un bicchiere d’acqua. Il 30% delle donne tra i 25 e i 35 anni vive in condizioni di estrema povertà. Le mutilazioni genitali femminili vengono praticate in 30 Paesi dell’Africa e del Medio Oriente ed in alcuni Paesi dell’Asia e dell’America Latina. I sistemi alimentari producono il 33% dei gas serra a livello globale. Il 55% della popolazione mondiale risiede in città. Il 20% della popolazione che ha accesso al cibo consuma alimenti contaminati da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche. I cambiamenti climatici colpiscono i raccolti e la produttività.
Il consumo mondiale dell’energia è e sarà la sfida tra le grandi potenze per la sopravvivenza delle proprie popolazioni ed il disinteresse per la morte per fame di un terzo dell’umanità. Le guerre con armi sempre più potenti e sofisticate regoleranno le contese per la spartizione dell’oro bianco, l’energia atomica.
“Figli d’Italia bambini del mondo” rappresenta la storia marciante, la realtà dell’esistenza dell’umanità. Abbiamo raccolto il messaggio di Gesù di Nazareth crocifisso sulla Croce, siamo la speranza dell’uscita dell’esperienza dell’infelicità. Siamo il Natale e la Pasqua. Il mistero della nascita, la conservazione della specie umana, la Santificazione della Madre, la Grande Madre Natura, Conceptio Homini, l’Annunciazione, la Madonna. Siamo la Resurrezione, il miracolo che si ripete.
Dice Gesù “ beati gli ultimi perché saranno i primi” e non solo perché si trovano ai piedi di una gerarchia sociale, non hanno goduto delle gioie terrene, sono stati vittime di disprezzo e maltrattamento, ma perché godranno una volta giunti in Paradiso, dove tutti saranno giudicati senza disparità, perché gli ultimi non hanno paura della morte, non hanno nulla da perdere e possono compiere l’impresa più temeraria. L’uomo nasce libero ed ovunque è in catene. Liberiamo i prigionieri e restituiamo alle genti il rispetto e la dignità perduta. Il tempo della narrazione è stato lungo ed è stato versato sangue innocente. L’orrore delle minacce, delle rappresaglie, dei tradimenti, ha raggiunto vette insuperate, ma viviamo il tempo dell’azione cruenta da entrambe le parti. La conversione al Verbo del Cristo che invita ad amarsi gli uni con gli altri non essendoci alternativa, mentre gli occupanti il potere non sono disposti a convertirsi, volendo mantenere i propri privilegi in rovina degli altri. I potenti del mondo, le gerarchie che giudicano e condannano, sono soltanto incapacità addestrata votata al fallimento, incapaci di leggere le evidenze scientifiche, l’eterna dicotomia natura/cultura e la sua variante umana individuo/società.
Le leggi della natura e della fisica dettano il passato, il presente, il futuro. Werner Heisenberg, il principio di indeterminazione, l’impossibilità di una misurazione contemporanea della posizione e della velocità di una particella, evidenzia che i fenomeni non possono essere studiati a prescindere dagli effetti, dalle azioni di disturbo procurate dall’osservatore, che va assunto come parte integrante del fenomeno. Noi siamo come quel dissidente sovietico che ha detto “non posso essere liberamente con voi finché non sarò libero di esservi contro”.
Questo è il nostro augurio per la Santa Pasqua. Convertitevi, abbandonate la vostra incontinente superbia, la vostra sorda supponenza, il vostro incauto predominio, le vostre deplorevoli rappresaglie. Noi vi perdoniamo ma abbiate rispetto come noi vi abbiamo sempre rispettato. Così mi disse il figlio della luce e del vento che ho incontrato al crocevia del destino e mi sono inginocchiato, chiedendo perdono per non aver difeso i bambini del mondo.