«Ho scritto questo libro per dare rilievo alla tribolazione umana dell’essere spirito infinito condannato a caduche esistenze, anime imperiture costrette in apparenze fugaci; per dire del disagio dell’entità divina asservita alla dimensione terrena, dell’essere uomini e donne e al contempo dèi e sottolineare quanto sia difficile liberarsi. Per ricordare che, come amava ripetere Alyssa “avere un’anima costa, c’è sempre un prezzo da pagare per essere sé stessi” e prima o poi lo impariamo a nostre spese», dice Antonia Calabrese autrice de “Il castigo di Alyssa”, un fantasy contemporaneo giocato sulle figure classicheggianti della donna-sirena e della donna-ninfa in cui sono preminenti elementi di conflitto morale dei protagonisti e crisi d’identità.
Alyssa è una sirena irritante, gelosa delle gambe delle donne e curiosa delle abitudini umane, Malyka è meravigliosa, bella e amata, un vero mito, adorata da chiunque e soprattutto da sua nipote che porta lo stesso nome, Doris è una donna libera e disinibita, una divoratrice di uomini, queste le tre donne protagonista del romanzo che si incontrano a spasso per le coste del Mediterraneo tra mito e realtà.
Il castigo di Alyssa si rivela essere un romanzo avvincente, un contemporary fantasy mitologico con finale a sorpresa che si ripromette di emozionare dalla prima all’ultima pagina.