Mamma e figlio, un amore puro ed infinito, lo dice la legge, lo dice la scienza, lo dice il buon senso e lo consacra soprattutto l’amore. Ecco, amore, una parola che ben conoscono mamma e figlio, un amore che solo una donna che porta nel suo grembo per nove mesi il proprio figlio può bene capire. Solo una donna, una mamma, che al momento in cui partorisce il proprio figlio incontra per la prima volta l’amore più puro ed infinito che esiste, lo guarda negli occhi, prova il vero amore e nasce per la seconda volta per una nuova vita assieme al suo piccolo grande amore, per una vita che solo da qual momento è vera esistenza. È la mamma che per la prima volta vede il suo meraviglioso visino, il suo corpo perfetto, il primo sguardo, il suo profumo che pervade il cuore che batte solo per lui; il primo contatto fisico è sul suo petto, e da quel momento lo accoglierà per tutta la vita. La sua prima parola è “mamma”, non a caso, la legge della natura è perfetta.
Oggi è la festa della mamma, cari padri che siete meravigliosi (non tutti) concedetemi queste umili parole che un vero padre può solo apprezzare e comprenderne le sfumature, soprattutto può contribuire all’amore verso un meraviglioso figlio. Se un padre o una madre sono veri genitori capiscono che prima di tutto viene un figlio, poi tutto il resto, prima la loro felicità e poi altro, è dovere di ogni genitore salvaguardare l’amore tra genitori e figli, questo purtroppo lo capiscono in pochi.
Cari padri siate uniti a noi nell’amore e per l’amore, perché è anche il vostro piccolo miracolo, basterebbe pensare solo a fare tutto ciò che possa rendere felice un figlio e tutto diventa così naturale; una richiesta non per tutti, me ne rendo conto. Un vero padre dovrebbe essere contento del rapporto madre figli, ma il violento è invidioso (che brutta parola), ed utilizza il proprio figlio per torturare entrambi.
Ringrazio i padri degni di portare questo nome, a loro che si distinguono per l’amore che rivolgono ai propri figli concretamente, mentre ai padri violenti rimando alle parole di Gesù di Nazareth..
Numerosi sono gli studi su quanto sia fondamentale il rapporto tra mamma e figlio, scientificamente provato in ogni angolo del mondo, scientificamente provato quando sia necessario che mamma e figlio stiano assieme.
“Di superpoteri: neuroscienze dell’amore materno”, un articolo pubblicato su Nature Neuroscience conferma che il cervello della mamma durante la gravidanza cambia. Numerosissimi studi concordano nell’affermare che le cure materne siano indispensabili per il corretto sviluppo del bambino, le coccole fanno bene, l’amore fa bene a mamma e figlio.
Sempre alcuni studi ci informano che separare figli dalla mamma può far deragliare lo sviluppo del cervello. Il tocco della madre influenza il cervello del piccolo attraverso la serotonina.
Il potere che il tocco materno ha sul bimbo è talmente importante che se improvvisamente venisse a mancare, rischierebbe di far “deragliare” il cervello del piccolo. Ad approfondire questo legame, che passa attraverso la modulazione della serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore, sono stati gli esperti della Society for Neuroscience.
Registrando in modalità wireless l’attività cerebrale dei cuccioli di topo durante l’interazione con la madre, i ricercatori del Nathan Kline Institute di Orangeburg, negli Usa, hanno mostrato una connessione diretta tra la cura materna e la produzione del neurotrasmettitore serotonina (articolo pubblicato sull’Ansa).
Per “alcuni” neppure la scienza va presa in considerazione, ma solo ed unicamente violenze e maltrattamenti.
Nessuno dovrebbe toccare ciò che Dio ha creato, invece ci pensa lo Stato (governanti e chi vive nei tribunali) che ci riempie di parole ben fatte, ben argomentate che nulla hanno a che fare con ciò che accade invece nella realtà, sentiamo le solite sviolinate, ma poi nei fatti viene fatto l’esatto opposto di quanto dichiarato.
Mamma e figli, una perfezione assoluta, un rapporto meraviglioso creato da Dio, e nessuno dovrebbe mai pensare neppure un solo secondo di allontanarli, devastando intere vie, purtroppo gente senza scrupoli agisce volontariamente.
C’è il crimine, il dramma del secolo, “l’uomo” (istituzioni) che lucra sui sentimenti, sulle lacrime degli innocenti bambini, ci sono i padri violenti (parlo solo di padri violenti) che chiedono l’allontanamento dalla madre, un vero sequestro con metodi violenti da parte di 8,10, 20 persone che agiscono nella totale violazione di tutte quelle leggi della natura e delle normative vigenti. Ecco, ma come si può solo pensare di allontanare un figlio da una madre? Come si può solo pensare di chiede di prelevare il proprio figlio con la violenza dalla sua scuola, dalla sua casa, dagli ospedali mentre un figlio piange disperato, chiede clemenza, chiede di non utilizzare violenza contro di lui e soprattutto di restare con la propria mamma dalla quale si sente amato, coccolato, protetto, felice? Come si fa ad udire così tanto dolore, vedere tante lacrime e sofferenza ad agire consapevole con violenza? Non ho alcuna risposta perché io dal paradiso sono precipitata nell’inferno del crimine dei tribunali italiani, non avevo idea potesse esserci uno scandalo, un crimine indegno di un paese che di civile non ha proprio nulla.
I bambini che sono il futuro del mondo chiedono aiuto e lo Stato risponde con violenza; poi festeggia la festa della donna, la festa della mamma, la giornata contro la violenza sulle donne, riempie tutti i media di liturgie che fanno veramente arrabbiare.
Certi “esseri”, che sono personaggi inqualificabili, ai fini del potere, del posto fisso, del lauto guadagno calpestano ogni valore, violando ogni tipo di legge, commettendo crimini efferati nella consapevole volontà di farlo. Ecco, mi chiedo questa gente che vita conduce, che rapporti ha con amici, pareti e soprattutto con i propri figli? Forse tra simili si scelgono, ma non penso che possano avere una vita serena, felice, non penso che possano sentirsi bene con sé stessi finché non si redimano, donando amore e non odio, soprattutto verso i bambini.
Mi appello alla nota frase “l’onore dei giudici consiste, come quello degli altri uomini, nel riparare i propri errori” (Voltaire, Trattato sulla tolleranza), mi appello soprattutto affichè Dio riporti sulla “giusta via” tutti coloro che agiscono contro i diritti inviolabili dei bambini di stare con la propria mamma, perché ci sta sempre tempo per scusarsi e soprattutto risolvere, si spera nel miracolo “divino” per amore dei bambini.
Chi ha potere di donare nuovamente la vita ai poveri bambini finiti nel tritacarne, nelle macellerie degli affidi illeciti si redima, vedrà che vivrà meglio.
Dovrebbero essere le istruzioni a fare rispettare le normative, ma sistematicamente le violano, noi intanto insegniamo ai nostri figli l’amore, a voi altri sconosciuto!
Allontanare mamma e figli è il più grosso peccato che si possa commettere.
Un abbraccio sincero e piano di affetto lo rivolgo a tutte quelle mamme (Laura, Monica, Lola, Maria Assunta, Manu, Ginevra, Roberta, Serena, Laura, Deborah, Alma, Francesca, Luana, Silvia, e tutte le altre..) che hanno subito il crimine più efferato, a quelle che lottano per non farsi strappare i figli, a tutte quelle mamme che hanno combattuto e combattono con ogni forza per amore dei figli, a tutte quelle mamme che sono lontane da loro, a quelle mamme che aspettano una semplice telefonate, un messaggio dal proprio figlio, una semplice visita e/o video chiamata che viene negata dalle istituzioni e dal padre violento; a tutte quelle madri che non smetteranno mai di lottare per riabbracciare per tutta la vita i propri figli.
Un caloroso e sincero grazie lo rivolgo alle vere donne delle istituzioni, alle onorevoli Stefania Ascari, Veronica Giannone, alla senatrice Cinzia Leone, che ogni politico dovrebbe imitare, quattro donne che fanno la differenza, che lottano unite alle mamme private dei propri figli sulla base di costrutti ascientifici come la Pas, più volte smentita dal mondo della scienza e del diritto. A loro un grazie per l’imponente lavoro quotidiano, un lavoro costante e concreto bastato su fatti oggettivi, che svolgono non solo per il loro ruolo istituzionale, ma soprattutto perché lo sentono nella loro coscienza. Le abbiamo viste scendere in piazza con le mamme, rispondere alle drammatiche telefonate di mamme e bambini travolti dal dolore, le abbiamo viste alla Camera dei Deputati con interventi decisi, incisivi, consapevoli e coraggiosi, le abbiamo ascoltate durante le numerose conferenze stampa, le abbiamo viste asciugarci le lacrime che scendevano unitamente alle loro, le sentiamo vicino, perché donne, mamme di grandi valori. Un sincero grazie a tutte voi, donne e mamme dalle quali imparare.
Il mio pensiero va a tutti quei bambini ai quali fanno vivere la sofferenza più atroce, ai bambini rinchiusi nei lager, violentati dalle istituzioni e dai padri violenti, tenuti segregati ed in ostaggio, a quei bambini che hanno la forza di lottare, nonostante la loro tenera età, per ritornare tra le braccia della propria mamma, a quei bambini a cui è stata negata un’intera infanzia, a quei bambi diventati già adulti, a loro che sono di insegnamento a tanti adulti.
Un mio caloroso abbraccio va a questi bambini che sono l’orgoglio del nostro mondo, a voi che continuate ad essere forti, a voi che sapete ben distinguere il vero dal falso, il giusto dall’errato, la menzogna dalla realtà; sappiate che noi mamme intanto lottiamo ogni secondo per liberarvi della vostra agonia.
Il mio pensiero va all’amore della mia vita, a mio figlio Jacopo cha amo più della mia vita. A lui ho dedicato oggi delle parole che custodisce nel suo cuore, io e lui sappiamo… a lui a cui è stato negato di inviarmi un regalo, di venire da me, di fare una semplice video telefonata, così da nutrire l’odio immane del “padre” che tanto gioisce del nostro dolore, ne fa fiero, è contento.
Così mio figlio in una frase ormai nota rivolta all’età di 10 anni alle cosiddette figure istituzionali “gli adulti non fanno mai risolto un problema”; ha ragione, ci sta tanto da imparare proprio da loro, dai bambini, ascoltiamoli…
A te, amore mio immenso, mando miliardi di abbraccio e baci, nessuna festa per noi, perché il dolore è tanto, perché la festa si festeggia con te, tenendoti tra le mie braccia.
Festeggerò solo quando tornerai a casa, amore della mia vita, da qual momento inizierò a vivere di nuovo, per ora è una non vita. In attesa di giustizia…..
Di Giada Giunti
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