“È successo alla vigilia dell’udienza di separazione. Salvatore Montefusco, 69 anni, muratore in pensione, con precedenti penali, ha ammesso di aver ucciso a colpi di fucile la moglie Gabriela Tandrafir, 47 anni, e la figlia di lei, Renata Alexandra, 22 anni nella villetta nelle campagne di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. Una casa già visitata molte volte dalle forze dell’ordine.
Renata temeva il patrigno, era angosciata dall’idea che proprio in vista dell’udienza per la separazione, avrebbe fatto qualcosa di brutto alla madre, Gabriela.
Di Montefusco avevano tutti paura. L’uomo, che aveva persino fatto installare un gps nell’auto della moglie, era stato ripetutamente denunciato per maltrattamenti, stalking, furto e appropriazione indebita. Eppure la Procura ne aveva richiesto l’archiviazione.
Montefusco non avrebbe potuto detenere quel fucile con cui ha compiuto i femminicidi e, in virtù del Codice Rosso, non avrebbe potuto neanche avvicinarsi alle due donne. Come nella maggior parte dei casi, si è trattato di una tragedia annunciata, per la quale si doveva intervenire tempestivamente. Le avvisaglie c’erano tutte, ma a queste non è seguita una corretta applicazione della Legge Codice Rosso.
Intanto ad altre due donne è stata strappata la vita per mano di un uomo e noi non possiamo perdonarci di non averlo evitato.
Servono formazione, tempestività, intransigenza. Non può essere la stessa rete a condannare a morte le donne”, così il commento al duplice femminicidio a Modena della deputata Stefania Ascari (M5S), commissione giustizia ed antimafia, capogruppo Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori.
“Di Montefusco avevano tutti paura”, sarebbe dovuto bastare solo questo per fermarlo, invece ha assassinato una mamma ed una figlia!
(foto del profilo Facebook)
Di Giada Giunti