Ormai sono sempre più numerose le persone convinte dei benefici del cannabidiolo, la sostanza non psicotropa contenuta nelle piante di cannabis coltivate a livello industriale nell’Unione Europea. Eppure, sono ancora tanti i pregiudizi e tanta è la confusione sull’argomento: sulla sua legalità, sugli effetti dei prodotti e persino se è legale e quali siano le normative vigenti da rispettare.
Con l’apertura di numerosi negozi online e nelle nostre città dedicati alla cannabis light, è decisamente più facile reperire prodotti a base di marijuana legale in Italia. Prodotti quali hashish, oli essenziali e tanto altro ancora si possono vendere nel nostro Paese senza incorrere in sanzioni. Per saperne di più puoi consultare questo link. Cercheremo di fare il punto della situazione a livello legale per quanto riguarda il CBD.
CBD: cos’è
Prima di proseguire è bene definire cosa sia il cannabidiolo. Conosciuto con l’acronimo CBD, è uno dei principi attivi contenuti nella pianta di canapa, o marijuana che dir si voglia. Insieme al THC rappresenta una delle sostanze presenti in maggiore concentrazione.
È stato appurato da numerosi studi scientifici che il CBD non ha alcun effetto stupefacente di quelli attribuiti alla cannabis. Al contrario, sembra avere diverse proprietà benefiche, in termini di salute. Medici e scienziati che hanno svolto attività di ricerca, sul campo, attestano come i consumatori abituali di CBD segnalino una riduzione di ansia, insonnia e dolore sia cronico che non.
THC cosa è
Al contrario del CBD, il THC, o tetraidrocannabinolo, è proprio la molecola dalle note proprietà psicotrope, che è illegale e che rende illegale la marijuana. È a questa molecola e al suo effetto drogante che possono essere attribuite le cause delle politiche proibizioniste nei confronti della cannabis e delle campagne di demonizzazione sull’uso della marijuana, spesso confondendo le sostanze che effettivamente provocano un’alterazione della mente da quelle che, invece, si stanno dimostrando efficaci persino dal punto di vista medico.
CBD e legge italiana
La normativa italiana, purtroppo, non sembra avere le idee molto chiare rispetto alla reale differenza tra uso di THC e consumo di CBD. Diciamo subito che, a scanso di equivoci, la marijuana legale esiste ed è quella con alto contenuto di CBD e scarso o nullo contenuto di THC. La legge di riferimento per tutto il settore è la 242/2016 ed è entrata in vigore nel 2017. Il contenuto di questa norma è regolare le fasi di coltivazione, lavorazione e vendita della canapa.
Gli unici prodotti a base di cannabis vendibili In Italia sono quelli che si ottengono dalla marijuana light. E’ considerata a norma di legge quella marijuana che non superi il limite massimo dello 0,2% di concentrazione del principio attivo psicotropo, cioè il THC. Questa bassissima concentrazione di tetraidrocannabinolo, priva la canapa della sua capacità di avere un effetto drogante in chi ne assume i prodotti derivati.
Non esistono limiti di concentrazione, invece, per il CBD. Ecco perché i produttori italiani hanno selezionato e coltivato varietà di canapa che presentassero già a livello naturale basse concentrazioni di THC e alte concentrazioni di CBD. Grazie a questa norma sono stati aperti numerosi negozi, dedicati alla vendita di prodotti contenente cannabis legale.
Canapa e legge italiana
Le normative riguardano la coltivazione, lavorazione e vendita della canapa. Il consumo a scopo terapeutico o ricreativo infatti, non è l’unica applicazione possibile per le piante di cannabis.
La canapa è utilizzata anche nella bioedilizia, nella cosmesi, nell’alimentazione e non solo. I produttori di alimenti, oli, cristalli a base di canapa devono conservare tutta la documentazione relativa alla provenienza della pianta, tenendo presente che ogni prodotto può essere soggetto a verifica da parte delle autorità, per verificare i requisiti di legalità.
Consumo di cannabis
Abbiamo capito che in Europa il cannabidiolo non è tra le sostanze illegali o stupefacenti. Se ne dovrebbe dedurre che il suo consumo non dovrebbe essere vietato. Ed infatti in gran parte è così. Prodotti a base di canapa con un THC in misura inferiore allo 0.2% si possono vendere e consumare. Ma molto dipende da come si consuma il CBD.
Curiosamente per la legge italiana è illegale consumare la cannabis, anche se light, se è prodotta dalla combustione. E’ consentito l’utilizzo a scopi alimentari, cosmetici o collezionistici, ma non è possibile fumarla direttamente.
È sempre consentita, dunque, la vendita di prodotti a base di cannabis legale, come oli essenziali e persino i liquidi adatti per la sigaretta elettronica che si possono reperire nei negozi, anche online, come JustBob, che garantisce prodotti di ottima qualità, sicuri e controllati.