https://www.senato.it/3818?seduta_assemblea=25069
Il 22 giugno 2022 nella seduta 444ª il Senato della Repubblica ha approvato la mozione n. 489 sul supporto all’attività della Corte penale internazionale, con particolare riferimento ai casi di donne vittime di violenza durante le guerre.
Il Governo si impegna così a favorire il pieno adeguamento dell’ordinamento italiano alle norme dello statuto della Corte penale internazionale, adoperandosi affinché la commissione attualmente impegnata nell’elaborazione di un progetto di codice dei crimini internazionali possa concludere i propri lavori nei tempi programmati e venga dato seguito a tale progetto a livello normativo.
L’Italia, d’intesa con gli Stati membri dell’Unione europea, si impegna per assicurare alla Corte penale internazionale risorse adeguate e valutare la possibilità di un nuovo contributo volontario al fondo fiduciario per le vittime della Corte penale internazionale, a supporto delle vittime sopravvissute a violenze sessuali nel corso di conflitti.
Tutto ciò si inserisce nel progetto internazionale per la piena attuazione dell’agenda “Donne, pace e sicurezza” e affinché lo stupro possa essere riconosciuto come atto di natura genocidaria.
La storia delle guerre e dei conflitti, da sempre, racconta la terribile verità della violenza sessuale usata come arma di guerra per umiliare e terrorizzare, con il corpo femminile trasformato in bottino e territorio di conquista.
Da oltre cento giorni in Ucraina si assiste impotenti a immani violenze contro le donne.
E non è certo una novità, la nostra storia recente ha conosciuto ad esempio le c.d. marocchinate, termine con cui vengono generalmente definiti tutti gli episodi di violenza sessuale e violenza fisica di massa, ai danni di migliaia di individui di tutte le età (soprattutto donne) effettuati dai goumier francesi inquadrati nel Corpo di spedizione francese in Italia (Corps expéditionnaire français en Italie – CEF) durante la seconda guerra mondiale, raccontate nel film di Vittorio De Sica “La Ciociara” con Sophia Loren e girate in luoghi come Vallecorsa la cui popolazione e quella dei paesi vicini (come Lenola) purtroppo subì tali atrocità.
Ora come allora lo stupro e le violenze contro le donne in caso di guerra, rappresentano un’ulteriore arma di guerra e il corpo delle donne viene usato come vero e proprio strumento di terrore e violenza.
Con 192 voti a favore e nessun contrario, il Senato della Repubblica ha adottato quindi questa mozione che configura, per l’appunto, lo stupro come “arma di guerra”.
Lo dobbiamo a tutte quelle donne che sono state e continuano ad essere usate, umiliate e violate nella loro integrità psico-fisica in ogni parte del mondo.