La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con provvedimento cautelare dell’8 marzo 2022, ha intimato alla Russia di astenersi, fino a nuovo ordine, dal compiere ulteriori atti o adottare decisioni dirette ad ostacolare ovvero terminare l’attività del periodico Novaya Gazeta, al fine di tutelare la sua libertà di espressione ex art. 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
I ricorrenti del caso di specie sono due società russe, ANO RID Novaya Gazeta e OOO Telekanal Dozhd, nonché due cittadini russi: il premio Nobel per la Pace Dmitriy Andreyevich Muratov, editore del quotidiano Novaya Gazeta, e Natalya Vladimirovna Sindeyeva, proprietaria della società televisiva Telekanal Dozhd.
Il 3 marzo 2022, la Corte ha ricevuto una richiesta da parte del Sig. Dmitriy Andreyevich Muratov affinché potesse essere adottato un provvedimento cautelare inteso ad intimare alla Russia dall’astenersi di interferire con le attività dei mass media russi, incluso Novaya Gazeta, al fine di coprire le operazioni militari nel territorio ucraino, e di bloccare le informazioni e il materiale contente opinioni differenti dal punto di vista ufficiale delle autorità russe. La richiesta ha fatto riferimento all’imminente rischio di un danno irreparabile alla libertà di espressione nonché al silenziamento dei media indipendenti russi. Il Sig. Muratov ha affermato, in particolare, che il Servizio Federale per la Supervisione delle Comunicazioni, Informazioni Tecnologiche e i Mass Media (Roskomnadzor) ha ordinato a Novaya Gazeta di eliminare dal suo sito web determinati articoli pubblicati il 24 febbraio e il 1° marzo 2022 riguardanti il conflitto in Ucraina. Inoltre, il ricorrente ha citato diversi media che sono stati bloccati in Russia e la cui attività è stata resa discontinua, tra cui anche Telekanal Dozhd. Nelle loro successive allegazioni, i ricorrenti hanno poi fatto riferimento ai due nuovi articoli introdotti il 4 marzo 2022 nel Codice Penale russo che intendono sanzionare la consapevole diffusione di informazioni non veritiere sulle attività delle forze armate russe con pesanti misure custodiali e finanziarie. Lo stesso giorno dell’adozione di tali disposizioni, il Novaya Gazeta ha smesso di riportare informazioni relative alle azioni militari russe in Ucraina e ha eliminato quanto già pubblicato sul tema.
La Corte Europea ha esaminato la richiesta e l’ulteriore materiale fornito dai ricorrenti: nell’interesse delle parti in causa e tenuto conto dell’eccezionale contesto in cui la richiesta è stata effettuata, è stato deciso di adottare un urgente provvedimento cautelare affinché la Russia non ostacoli le attività del Novaya Gazeta e non compia ulteriori atti che possano ostacolare il godimento della sua libertà di espressione, tutelata dall’art. 10 della Convenzione.
Sulla criticità della situazione in Russia si è espresso anche il Consiglio d’Europa