Si è tenuta giovedì 7 luglio presso la Camera dei Deputati la conferenza stampa “prelievi forzosi e inserimento in comunità. L’urgenza di una riforma per tutelare il supremo interesse dei minori”, indetta dalle parlamentari Stefania Ascari (M5S), Veronica Giannone (FI), Rossella Muroni (Facciamo Eco), Laura Boldrini (PD), Lucia Annibali (Italia Viva), Doriana Sarli (misto), Maria Teresa Bellucci (FDI).
La deputata Ascari (M5S), avvocato penalista, commissione giustizia ed antimafia, capogruppo Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori ha così dichiarato ai microfoni di Paeseroma a margine della conferenza stampa ” è dal 2018 ad oggi che riceviamo continue segnalazioni in cui si denuncia da parte di mamme l’illegittimo allontanamento dei propri bambini sulla base di un’accusa abominevole, quella della Pas, sindrome di alienazione parentale che significa incolpare le madri del rifiuto dei bambini di vedere i padri violenti.
L’ultimo caso è quello di Deborah una giovane mamma che è stata portata con l’inganno in Comune e lì trattenuta contro la propria volontà mentre fuori stavano 5 agenti in borghese che hanno prelevato il bambino, l’hanno portato in una casa famiglia”.
La deputata precisa che ci sono delle linee-guida molto chiare che evitano il prelievo coattivo, forzoso con modalità non traumatiche nel superiore interesse del minore, ma non vengono rispettate e sottolinea come ” il sistema di tutela dei minori fa acqua da tutte le parti, tanto che c’è una Commissione Parlamentare che indaga sugli illegittimi allontanamenti dei bambini. C’è stata una riforma del processo civile che a quanto pare non è stata sufficiente per sanare questi vuoti normativi”.
La Ascari assieme ad alcune colleghe ha depositato un “testo unitario in commissione giustizia in cui si mette in evidenza il principio di gradualità, cioè allontanare chi crea il problema all’interno della famiglia e non il bambino dalla mamma, senza vedere se all’interno della famiglia ci sono parenti, amici o comunque familiari con cui il minore ha dei rapporti significativi”.
La parlamentare sempre attenta ai casi delle mamme che denunciano allontanamenti ingiusti dei propri figli alle quali dà sostegno concreto anche con interrogazioni parlamentari, esposti, conferenze stampa, ricorda che
“qui fuori dal Parlamento c’è un presidio permanente di mamme che denunciano anche loro questo fattore di ingiustizia generale che allontana i bambini. Anche le associazioni di mamme hanno fatto una richiesta alle Istituzioni di avere un decreto urgente che hanno chiamato “salva bambini”.
Le Istituzioni devono ascoltare, non devono rimanere con la testa sotto la sabbia – e fa presente che – la prossima settimana saremo dalla ministra Cartabia affinché tutti questi allontanamenti forzosi, coattivi, traumatici che porteranno a dei danni irreparabili, non si devono più ripetere”.
Di Giada Giunti