“Temo che con Ilary finirà in tribunale. Spero ancora che si possa trovare un accordo e chiudere qui questa storia. Di sicuro, io adesso mi taccio. Non so se si è capito, ma questo pomeriggio mi è costato sei mesi di vita”
Prima di tacere, e prima che Ilary Blasi decida di raccontare la sua versione del grande addio, Francesco Totti si confessa ad Aldo Cazzullo. Sceglie il Corriere della Sera, l’ex capitano della Roma, per smentire “le troppe bufale” sulla fine strachiacchierata del suo matrimonio. Con un’intervista a tratti dolente, intima
“Non è gossip”, dice. “Questa storia per me è carne e sangue. C’è di mezzo la mia vita. Ci sono di mezzo tre persone che amo più di me stesso: i miei figli, che voglio proteggere in ogni modo. E c’è un amore durato vent’anni. Tutto mi sarei aspettato, tranne che finisse così. Un punto voglio chiarirlo: non sono stato io a tradire per primo. Poi tornerò a tacere. Qualunque cosa mi sarà replicata, starò zitto. Perché la mia priorità è tutelare i miei figli. La crisi vera è esplosa tra marzo e aprile dell’anno scorso. Ma io soffrivo da tempo. Tutto è iniziato nel 2016. Il mio penultimo anno da calciatore. Smettere non è facile. È un po’ come morire. Dopo lasciai anche la Roma, dove avevo cominciato a lavorare come dirigente. La rottura con la vecchia proprietà fu traumatica: come dover abbandonare la propria casa. Ero fragile, mi mancavano i riferimenti, e Ilary non ha capito l’importanza di questo dolore. Poi è arrivato il 12 ottobre 2020
Totti parla della morte del padre
“È morto papà mio. Di Covid. E io l’ho visto l’ultima volta il 26 agosto. Sapevo che stava male, e non potevo fargli visita. Papà mio per me c’era sempre, non perdeva una trasferta. A me non faceva mai un complimento, ma con gli altri era fierissimo: Francesco è il numero uno, diceva. Poi ho preso il Covid pure io, in forma violenta: 25 giorni chiuso in casa, stavo per finire in ospedale. Insomma, per me è stato un periodo tremendo. Per fortuna c’erano i figli. Finalmente ho potuto stare più tempo con Cristian, Chanel e Isabel. Mia moglie invece, quando avevo più bisogno di lei, non c’è stata. Nella primavera del 2021 siamo andati in crisi definitivamente. L’ultimo anno è stato duro. Non c’era più dialogo, non c’era più niente”. Totti puntualizza anche sulla sua nuova storia con Noemi Bocchi: “La nostra storia è iniziata dopo Capodanno. E si è consolidata nel marzo 2022. Ripeto: non sono stato io a tradire per primo. A settembre dell’anno scorso sono cominciate ad arrivarmi le voci: guarda che Ilary ha un altro. Anzi, più di uno. Mi pareva impossibile. Invece ho trovato i messaggi. Non l’avevo mai fatto in vent’anni, né lei l’aveva mai fatto con me. Però quando mi sono arrivati avvertimenti da persone diverse, di cui mi fido, mi sono insospettito. Le ho guardato il cellulare. E ho visto che c’era una terza persona, che faceva da tramite tra Ilary e un altro. Alessia, la parrucchiera di Ilary, la sua amica”
Lui, Totti. Poi lei, Ilary. L’intermediaria, la parrrucchiera. Chi era l’altro?
“Non mi faccia dire il nome. È una persona totalmente diversa da me, che appartiene a un mondo lontanissimo dal mio e per fortuna. È stato uno choc. Non solo che Ilary avesse un altro; ma che potesse avere interesse per un uomo del genere. Eppure l’ha avuto”
Nei messaggi?
“Qualcosa tipo: vediamoci in hotel; no, è più prudente da me. Io non sono uno che chiude un occhio, ma ho preferito far finta di niente. Ho mandato giù, per non sfasciare la famiglia, per proteggere i ragazzi. Soffrivo come un cane. Lei mi diceva: quest’anno rimango un po’ di più a Milano, torno meno a Roma, e io pensavo: ci credo, hai quest’altro…”
Totti parla anche del post-rottura, delle divisioni, dei dispetti
“Con suo padre è andata a svuotare le cassette di sicurezza, e mi ha portato via la mia collezione di orologi. Non ha lasciato neanche le garanzie, neanche le scatole. Ci sono alcuni Rolex di grande valore. Sostiene che glieli ho regalati; ma se sono orologi da uomo… Mi rifiuto di pensare che sia questione di soldi. Semmai, è un dispetto. Mi ha fatto seguire da un investigatore privato. Persone a lei vicinissime mi hanno messo le cimici in macchina, e il gps per sapere dove andavo; quando bastava che me lo chiedesse. Altre persone si sono appostate sotto la casa di Noemi”
Quella di Francesco Totti al Corriere della Sera non è un’intervista, è un copione di Ettore Scola. E se s’erano tanto amati, questa invece è una fine da “Brutti sporchi e cattivi”. Ché da queste 50.000 battute di virgolette – a tratti dolenti, intime – non c’è ritorno: scatterà con ogni probabilità la risposta della controparte, conduttrice Mediaset.
Signorini, Chi, i rotocalchi amici: il giornalismo di “costume” prepara il suo Giubileo nella Capitale. Totti dice, a chiosa dello sfogo, che l’intervista gli è costata 6 mesi di vita. I prossimi, sicuramente. Totti ci tiene: “Non è gossip, è una storia carne e sangue”. E in effetti non è sport e non è spettacolo: è l’autopsia d’un amore patinato, pubblico, saturato, vippissimo. Coi panni firmati lavati in piazza. Sul Corriere della Sera, a suo modo un’istituzione
Nelle ore dell’annuncio a scoppio ritardato di luglio – il comunicato congiunto poi disgiunto che non arrivava mai – il caldo asfissiava Roma, e così s’è trascinato fino a settembre. Non c’era sobrietà né continenza, prima. Figuriamoci adesso
L’autunno caldo riscalderà nel pettegolezzo le famiglie alla canna del gas. Una volta ci pensavano le lotte sindacali, adesso i divorzisti. Totti ha “smarmellato tutto”, prima che lo facesse lei. La possibilità che quei due davvero si rendessero così mortali, umani, alla vista del popolo, aveva sfrogoliato i media. Che saranno ampiamente ripagati
Alla fu famiglia Totti-Blasi avevamo delegato la rappresentazione dell’amore eterno. Natalia Aspesi si chiedeva su ‘Repubblica’ quando fosse successo, e soprattutto perché mai: “Per la gioia fantasma di chiunque cacci il partner di casa, fugga col portinaio, tagli la gola al coniuge e comunque metta fine al proprio matrimonio semplicemente divorziando
Elevando la famigliola a simbolo dell’eterna armonia, la coppia è stata privata dei diritti sanciti dalle nostre leggi faticosamente conquistate decenni fa, che, miracolo, se non ne hai più voglia firmi qualche carta, litighi per i soldi e basta lì”
Invece litigano per i Rolex, e non basta mica lì. Il colpo del Corsera è solo la scintilla, l’innesco della battaglia finale. La società per interposto amore s’è sciolta. La gente li voleva indissolubili, li amava insieme. Adesso adorerà – fingendo di no – lo scorno delle vicendevoli nefandezze che si rinfacceranno. Come in coda sull’autostrada, rallentando per sbirciare tra le rovine di un incidente
Francesca Romana Cristicini