La crisi energetica sta colpendo pesantemente non solo le grandi industrie, ma anche le piccole e medie imprese. Gli imprenditori sono in ginocchio e nel prossimo autunno si prevede un aumento del numero di attività che saranno costrette a chiudere.
Alimentari, ristorazione e trasporti i settori più a rischio – ha dichiarato Sergio Protopapa, di Area PMI. La proposta dell’Ue prevede un taglio ai consumi ma senza l’invocato tetto al prezzo del gas, e per gli Stati membri potrebbe non essere sufficiente.
In questo quadro la domanda sorge spontanea: le sanzioni alla Russia funzionano? «Area PMI ritiene che togliere le sanzioni potrebbe avere effetti positivi immediati nei confronti del Paese. Sono forti le ripercussioni che stanno subendo in queste ore le imprese di Roma e provincia, chiamate a dover far fronte a bollette energetiche troppo altre rispetto ai ricavi».
«La situazione peggiora di giorno in giorno, le piccole e medie imprese sono le più nevralgiche ai contraccolpi energetici, e quindi rischiano di vedere compromesso il loro futuro. Tra l’altro – continua Protopapa – si erano intravisti segnali di ripresa, l’aumento delle commesse non basta per fronteggiare il caro bollette che, a questo punto, potrebbe aprire un baratro a livello occupazionale. Nel Lazio migliaia di posti di lavoro sono a rischio».
Clara Angelica Palumbo