Roma – “Il reddito di cittadinanza ha svolto per due anni un ruolo importante durante la pandemia sostenendo chi era in difficoltà per mancanza di lavoro, ma non ci sono state poi politiche attive, che devono diventare prassi”. Lo spiega Paolo Capone, segretario generale Ugl, a margine nel corso dell’ultima tappa del tour nazionale organizzato dall’Ugl ‘Vota per il lavoro’ dal titolo ‘Dal reddito di cittadinanza al reddito di responsabilità’ per ribadire le priorità del sindacato da consegnare al Governo che verrà.
“Chi prende il reddito – propone Capone – non deve essere contattato dagli uffici di collocamento ma direttamente dagli imprenditori, dai consulenti del lavoro e dalle agenzie interinali che possono facilitare lo scarto tra domanda e offerta. Questo aiuterebbe i percettori del reddito a farli entrare nel mondo del lavoro, i 2-3 anni di reddito che mancano possono essere dati all’azienda per alleggerire il peso del costo del lavoro. Questa è la soluzione migliore“, termina Capone.