Secondo l’Istat la celebrazione dei matrimoni in chiesa diminuiscono due volte tanto i matrimoni al municipio. Un’onda devastante da fermare assolutamente. Ed è per questo che la Lega ha proposto di facilitare questa decisione facilitando le spese che comporta la decisione di varcare il sacro solco per dire il fatidico “Sì”.
Quindi bonus per il catering, bonus per le bomboniere … Per gli abiti, per i fiori … E il servizio fotografico? La proposta sta in un disegno di legge, quindi non passerà mai, anche per le evidenti incongruità per cui gli altri matrimonio, civili e di altre confessioni, hanno pari diritto.
Ma tant’è! È servito per far scatenare il web, quasi non ci fossero altri pensieri. E ad insorgere sono anche quelli di Noi Moderati a cui Maurizio Lupi dà voce con l’asserzione: “proposta bislacca”.
La marcia indietro non ha mancato di farsi sentire. Anche il governo di dissocia subito dalla proposta ma la forza della polemica ha un’energia tutta sua e si autoalimenta per il bisogno stesso di trovare obiettivi credibili per rafforzare l’idea di sé stessi e delle labili consapevolezze di cui, in questa età di post verità, ci si alimenta.
E allora la caccia è ai firmatari della proposta. Se ha un senso la pubblicità negativa il primo firmatario, Domenico Furgiuele e poi Alberto Gusmeroli, Simone Billi, Ingrid Bisa ed Erik Umberto Pretto, scriveranno probabilmente qualcosa su questa loro esperienza. E un effetto sicuramente lo hanno avuto: fare sapere al mondo chi sono, visto che i notiziari su questo lancio non possono far a meno di citarli. Nel mondo funziona anche così.
Ma la follia non si ferma ai matrimoni cattolici. I beneficiari sarebbero state le coppie under 35 con un ISEE fino a 23mila euro di valore, con cittadinanza italiana da oltre dieci anni. La quota massima detraibile consiste nel 20% di 20mila euro, quindi 4mila euro, da dividere in cinque quote annuali dello stesso importo.
Le ragioni sono prevedibili: “agevolare le giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso e che avranno la possibilità di usufruire della detrazione del 20 per cento delle spese connesse alla celebrazione”.