Tutti contro l’emendamento numero 78.015. Sono le associazioni ambientaliste contro la pur remota possibilità che si dia il via libera per l’abbattimento di animali selvatici in città. Solo che per armare una crociata in difesa degli animali che funestano le vie di Roma Nord hanno dato risalto alla non-notizia che invece potrebbe avere risalto tra la gente che non ne può più di vivere nel timore di incontrare un cinghiale per strada.
Infatti era stato giudicato inammissibile ma poi è stato riammesso tra i segnalati. Si prevede che per la sicurezza delle strade possano esser abbattuti gli animali. Questo vale per aree protette e nei centri urbani. Si darebbe il via, quindi, ad una stagione venatoria tutta speciale finalizzata non alla tavola bensì ad evitare inquietanti presenze nelle strade. Animali che potrebbero essere destinati ad usi alimentari, dice sempre l’emendamento, ma solo a condizione che superino i test di adeguatezza destinata alla tavola.
Ma a ben guardare la proposta apre anche alle mire venatorie perché prevede anche “abbattimento e cattura” di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, così come nei giorni di silenzio venatorio.
Come al solito, si parte da un’idea contestabile ma che può diventare applicativa per la sua utilità sociale e si finisce per deragliare su prospettive irrealizzabili. Ma la vicinanza degli animali alla Capitale è sempre più un problema. Il 10 dicembre una mucca ha fatto deragliare il treno a Saxa Rubra. Probabilmente era scappata da un allevamento. Ferrovie di Stato ha dovuto risolvere istituendo del pullman navetta in sostituzione.
Chiara la protesta delle associazioni ambientaliste. Legambiente, Lac, Enpa, Lav. E la domanda apicale in ogni discussione di Bilancio è sempre la presenza di contenuti più vari insieme alla manovra contabile. “Com’è possibile – infatti scrivono – che tale emendamento, palesemente inammissibile, poiché nulla ha a che vedere con la Legge di Bilancio e con le finanze dello Stato, sia potuto arrivare all’esame della Commissione Bilancio della Camera?”
Ma l’obiezione guarda anche ai pericoli che il tentativo di risolvere alle brevi questo problema non produca sparatorie e una mattanza generale in cui le vittime potrebbero essere persone, compresi coloro che si fanno promotori di un Far West de noantri.