“Nel 2011 (ben 12 anni fa!) l’uomo violentò una bambina di 11 anni, figlia della sua compagna. Il Tribunale di Venezia lo condannò in primo grado a 6 anni di reclusione per violenza sessuale e si ritenne che non ci fossero le condizioni per chiedere la misura cautelare. L’imputato è così rimasto libero per anni senza fare un solo giorno di carcere in custodia preventiva” è quanto dichiara la deputata del movimento 5 stelle Stefania Ascari, commentando la riforma dell’ex guardasigilli Marta Cartabia appena entrata in vigore.
“Pochi giorni fa nel processo celebrato dalla Corte di appello di Venezia, pur essendo risultato colpevole di un reato grave, l’uomo ha ottenuto anche una riduzione di oltre due anni della pena, che, essendo rimasta sotto il limite dei quattro anni, potrà essere scontata direttamente a casa”.
Il risultato si chiede la deputata “non finirà mai in carcere” e tutto questo “a causa della riforma Cartabia, che ha esteso il “concordato in appello” a tutti i tipi di reati, mentre fino a dicembre era vietato per i reati più abietti, tra cui proprio la violenza sessuale su minorenne”, osserva la Ascari
“Da tempo abbiamo denunciato come le modifiche al sistema penale avrebbero indebolito anche la tutela nei confronti delle donne essendo in contrasto con la Convenzione di Istanbul, precisa la parlamentare ed aggiunge che “ la velocizzazione dei processi non si può ottenere a discapito della certezza e della proporzionalità della pena”.
La deputata precisa che quanto è accaduto è ciò che avevano già previsto e chiede al Governo che “si intervenga urgentemente per porre rimedio agli errori fatti”, così conclude in una nota la parlamentare Stefania Ascari (m5s).
Di Giada Giunti