A duecento anni dalla sua nascita, Rai Documentari propone un docufilm per raccontare Anita Garibaldi, protagonista di una vita avventurosa e di battaglie cruciali per la libertà del popolo brasiliano e italiano. Una coproduzione Land Comunicazioni e Zapata Filmes, in collaborazione con Rai Documentari, scritto da Silvia Cavicchioli, Daniela Ceselli, Luca Criscenti, che ne ha curato anche la regia, con il sostegno di Emilia-Romagna Film Commission, in prima visione venerdì 20 gennaio alle 16:00 su Rai Tre.
Nata in Brasile nel 1821 e morta a Mandriole di Ravenna a soli 28 anni, quattro volte madre, Anita Garibaldi (Ana Maria de Jesus Ribero da Silva) è stata guerrigliera e al tempo stesso madre e moglie appassionata, capace di scelte indipendenti ma soffocata dall’ombra di un marito troppo famoso, eroina impavida e popolana analfabeta, figura mitica del Risorgimento italiano e del suo Sudamerica, nel segno di un internazionalismo che non conosce confini. Eppure, nell’immaginario di molti, è sempre stata solo la moglie fedele di uno degli uomini più celebri della storia moderna, Giuseppe Garibaldi.
“La versione di Anita” racconta le sue molte vite: quella giovanissima in Brasile, che precede l’incontro con Garibaldi; quella delle battaglie per l’indipendenza del Brasile e dell’Uruguay; quella che l’ha vista in prima linea in alcuni episodi chiave del Risorgimento italiano. Scavando nella sua biografia, con un’analisi rigorosa alla luce delle più recenti ricerche, il documentario svela una donna autonoma, indipendente, capace di scelte difficili e spesso scomode. Con una chiave inedita e un linguaggio di straordinaria modernità, “La versione di Anita” ripercorre la sua biografia da una prospettiva nuova, attraverso la sua voce, i suoi occhi e dal suo personalissimo punto di vista: chi parla è la stessa Anita, interpretata dall’attrice Flaminia Cuzzoli, in un’intervista radiofonica condotta dal giornalista Marino Sinibaldi, in cui ripercorre la sua vita di donna, di combattente, di moglie e di madre.
La sua voce è accompagnata dalle testimonianze di storici ed esperti, dalla pronipote, Annita Garibaldi Jallet, alle studiose, l’italiana Silvia Cavicchioli (Università di Torino) e la scrittrice brasiliana Leticia Wirzchowski, allo storico del risorgimento Roberto Balzani (Università di Bologna), che aiuta a comprendere il periodo storico in cui la vicenda è ambientata. Linee narrative diverse, che si intrecciano, per far emergere la figura di una donna veramente unica: ragazzina analfabeta, di famiglia umile, figlia della pampa, capace però di guardare avanti con un coraggio incredibile, di attraversare l’oceano, di combattere battaglie di popoli diversi, in continenti diversi, e di morire per i suoi ideali. Un raro esempio di libertà, in grado di parlare ai ragazzi e alle ragazze di oggi, di valori sempre vivi e di un mondo senza confini. Un racconto che stabilisce un ponte tra due epoche, ieri e oggi, capace di attualizzare una vicenda che dice molto anche del nostro presente.