Il 19 gennaio scorso alla Camera dei Deputati, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha illustrato la relazione sull’amministrazione della giustizia. Un discorso che aveva già tenuto il giorno precedente in Senato. Il Guardasigilli ha elencato numerosi punti, ha sortito, applausi anche dall’opposizione, standing ovation e qualche contestazione dal PD, ma come dice l’inquilino di Via Arenula, è fisiologico, è democratico, utile per un sano contraddittorio e con l’eleganza e garbo che lo contraddistingue ha sempre una parola di ringraziamento.
Sulla giustizia minorile.
“Un pensiero che tocca “al cuore” dice il Ministro è quello della giustizia minorile che in questi anni è aumentata anche non di molto. L’incremento ha portato “un innalzamento della presenza media giornaliera negli istituti penali per i minorenni da 308 nel primo semestre del 2021 a 355 nel primo semestre del 2022 e ha comportato, nella gestione degli istituti penali per i minorenni, ovviamente, delle criticità maggiori. Queste criticità sono aumentate dal fatto che, molto spesso, i luoghi di detenzione per i minorenni sono lontani dai luoghi di residenza di minorenni medesimi e, quindi, questo aumenta i disagi anche nei rapporti con le famiglie. Anche a questo cercheremo quanto prima di porvi rimedio”.
Stessi rimedi si auspicano nel più breve tempo possibile, attesa l’emergenza, per i bambini sottratti alle famiglie con metodi violenti, soprattutto alle madri già vittime di violenza domestica che hanno avuto il coraggio di denunciare. Serve ovviamente un lavoro consapevole, determinato e coraggioso, una conoscenza approfondita del sistema degli allontanamenti dei figli, riforme concrete dopo attenta analisi, il controllo della applicazione delle normative, un cambiamento radicale insomma, attesa la radicazione nel quale il sistema si è così pesantemente impregnato in una parte delle Istituzioni.
Accertato anche dalle due Commissioni, la “Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere” (nel particolare “la vittimizzazione secondaria delle donne che subiscono violenza e dei loro figli nei procedimenti che disciplinano l’affidamento e la responsabilità genitoriale“) al Senato, e dalla “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori” alla Camera le madri vengono allontanate dai propri figli sulla base di false relazioni, sulla base di false accuse e presupposti ascientifici come la Pas (sindrome di alienazione parentale) ed altri costrutti simili ascientifici più volte banditi anche dalla comunità scientifica, come pure dalle Istituzioni nazionali e sovranazionali.
Un dramma del secolo che deve essere scoperchiato e soprattutto risolto. Si auspica che il nuovo Governo, come ha già anticipato la Meloni nel discorso di insediamento (“e permettetemi una chiosa finale abbiamo assunto l’impegno di limitare l’eccesso di discrezionalità nella giustizia minorile, con procedure di affidamento e di adozione garantite e oggettive, perché non ci siano mai più casi Bibbiano, e intendiamo portarlo a termine” ponga un rimedio definitivo, come pure potrebbe emettere un decreto legge “salva bambini” che le è stato consegnato dalla sottoscritta. Molta documentazione depositata ed analizzata, utile per qualsiasi tipo di intervento il presidente decida di prendere, è agli atti, documenti e videoregistrazioni già esaminati e disponibili anche per nuova analisi. Sebbene serva tempo, studio del complesso fenomeno, sarebbe possibile intervenire con urgenza per impedire che un altro bambino venga prelevato con la violenza da 10, 20, 30 operatori e segnato a vita. Ogni minuto che passa un bambino perderà la serenità e l’amore della famiglia, è fondamentale, arrivare “prima”; a volte quel “prima” salva la vita.
Qualsiasi intervento ed iniziativa che ponga fine al dolore di innocenti bambini strappati come fossero dei criminali con l’impiego di numerose Forze dell’Ordine è determinante per impedire altri crimini efferati che devono terminare nel più breve tempo possibile. Già l’esistenza di migliaia di bambini è stata segnata a vita, con genitori che addirittura si sono suicidati dopo essere stati allontanati ingiustamente dai propri figli nella totale violazione di legge da tutti coloro che hanno abusato del proprio potere. Molti genitori si sono ammalati perché dell’allontanamento e l’impossibilità di proteggere tuo figlio che vedi sprofondare nell’inferno è troppo devastante per sopportarlo, il fisico, la mente non ce la fanno, è il dolore più grande. Questo sistema di porta all’isolamento (non voluto) perché molte persone ti abbandonano perché non hai più nulla di bello da raccontarti, perché sei triste se ti invitano, perché hanno paura delle Istituzioni (una parte), in particolare della magistratura perché pensano che se un genitore viene allontanato da un figlio e privato della responsabilità genitoriale qualcosa di grave deve aver certamente fatto; perché verranno chiamati come testimoni e loro non vogliono entrare in queste situazioni.
Questo sistema di porta ad impazzire (è quello che cercano di fare, per poi dire che sei pazzo) perché la tua vita precipita in un abisso dal quale difficilmente si esce “vivi”, una morte in vita, un femminicidio in vita a tutti gli effetti perché molto spesso parte soprattutto dalle richieste e dalla violenza degli ex mariti; hai tutti contro (inutile sottolineare di nuovo che si tratta solo di una parte, per gli altri un inchino), Carabinieri, Polizia, magistrati curatori speciali, assistenti sociali, educatori, tutori, ctu, ctp, avvocati, per cui è difficile sopportare tante accuse infondate, leggere tante perizie e relazioni falsificate, ricevere sentenze vergognose che segnano inesorabilmente la tue vita e quelle dei tuoi figli, dal paradiso sprofondi all’inferno in una solo “clic”, travolti da un ” insolito destino”.
Come è possibile che tutti relazionano il falso? E’ chiarissimo, significa ottenere e mantenere un ruolo di “potere”, incassare lauti guadagni, perché dietro alla lacrime dei bambini gira molto denaro. Basterebbe pensare che le rette delle case famiglia vanno dai 100 ai 400 euro al giorno per ogni bambino. Basterebbe pensare a tutte le figure istituzionali che vengono nominate per ogni bambino (magistrati, assistenti sociali, educatori, tutori, curatori speciali, ctu, ctp, avvocati, etc etc) alle quali vengono elargiti cospicui compensi.
Alla violenza istituzionale accertata anche dalle Commissioni alla Camera e Senato si aggiunge quella economica. Depositi istante ben argomentate con prove oggettive a seguito di una sentenza emesse nella totale violazione di legge (è previsto dalla legge allontanare un figlio da una madre peraltro con metodi violenti perché gli vuole troppo bene e cerca di proteggerlo dal padre diagnosticato violento e dalla richiesta di collocamento in casa famiglia? NO! Solo per extrema ratio, ma l’extrema ratio se la sono “dimenticata”!) e non solo viene respinta, ma vieni anche condannata al pagamento delle spese processuali che si accumulano negli anni e quindi, perdi le proprietà, conti correnti e stipendio vengono pignorati, chiedi altri finanziamenti che non di danno, chiedi aiuto ad amici, fai “figuracce” in ogni dove per spiegare che sei una “criminale” che ha commesso ogni sorta di “reato”. Chiedi numerose conciliazioni, puntualmente respinte, perché più durano le cause, più si guadagna, più mantieni il tuo potere, non c’è, quindi, l’ interesse (anche economico) a porre termine e firmare un accordo che renderebbe pace e giustizia soprattutto ai figli.
Molti bambini sono internati nelle cosiddette case famiglia (un bambino “tu non sai cosa succede qua dentro, accade di tutto.. tiratemi fuori, fate presto, mi hanno rovinato la mia bellissima vita, sto impazzendo.. non ce la faccio più..”) che di famiglia non hanno nulla; pochissimi controlli se non addirittura nessun controllo avviene al loro interno, ma solo dolore, sofferenza, lacrime e “delitti”, come pure accertati i conflitti di interessi in tutta la filiera. Dichiarare nelle relazioni che il minore “non si sarebbe allontanato spontaneamente ma solo se sollevato di peso e con l’utilizzo della forza” risulta una dichiarazione di violenza ed agire in tal senso, in violazione di legge. E’ ovvio che non si generalizza, non tutte le case famiglia delinquono, molte hanno un ruolo importantissimo, ma una buona dose di controllo e sanzioni sarebbero necessarie attesa la gravità delle violenze che subiscono i bambini, quando ovviamente vengono provate. Nessun bambino dovrebbe mai soffrire, nemmeno uno, ma sappiamo bene che non è solo un bambino ad essere stato allontanato soprattutto dalle mamme, i numeri sono considerevoli, sembra siano 50, 60 mila (nel 2011, 20 mila con un giro di affari di 1 miliardo di euro). Si è parlato di un dato emerso dal Ministero della Giustizia nel 2019 che se venisse confermato sarebbe drammatico; 23 bambini allontanati al giorno (12 mila i bambini allontanati dalle famiglie da gennaio 2018 a giugno 2019) sono 8.395 l’anno, un dato allarmante.
E’ ovvio che per debellare questo sistema ben strutturato servirà del tempo, ma una decreto legge può salvare la vita a tanti bambini “oggi”. Auspichiamo una riforma strutturale dalle profonde fondamenta, concreta e definitiva, dove è necessario anche un controllo per la corretta applicazione delle normative nazionali e sovranazionali, delle sentenze della Suprema Corte di Cassazione, delle Convenzioni europee (soprattutto Istanbul), delle indicazioni del Parlamento europeo, del Grevi, della Ue. L’augurio è che il nuovo Governo sia già a lavoro anche per debellare alla radice questo fenomeno devastante, come pure dare risposte immediate, perché i bambini non possono più aspettare, “domani” è già troppo tardi. I bambini saranno segnati per tutta la vita.
Salvaguardare i bambini dovrebbe essere un impegno comune, correggere qualche errore non significa avere uno scontro, ma significa ritornare allo Stato di diritto, dare nuovamente lustro alla magistratura, permettere ad ogni figura istituzionale di lavorare al meglio, con serenità e professionalità ed impedire che quei pochi possano delegittimare l’intera magistratura alla quale va il mio più sentito ringraziamento. Fino ad oggi il messaggio che è passato è che a volte chi delinque resta impunito, in ogni mestiere se si sbaglia si dovrebbe pagare, soprattutto se riguarda il futuro di innocenti bambini.
Di Giada Giunti