La Moda ancora una volta è la protagonista indiscussa del Festival di Sanremo. L’abbigliamento, da sempre emblema della comunicazione non verbale, ha il potere di trasmettere messaggi concreti. L’Imprenditrice Digitale Chiara Ferragni ieri sera è riuscita, proprio attraverso la Moda, a far riflettere in merito a tematiche sociali di estrema importanza. Hanno richiamato l’attenzione del pubblico due parole ricamate sulla stola del primo abito-manifesto da lei stessa ideato insieme al suo Art Director e Stylist Fabio Maria Damato e realizzato da Maria Grazia Chiuri per Dior: “Pensati Libera”. Il claim arriva da una fotografia di Claire Fontaine ed è un invito destinato a tutte le donne “a sentirsi libere di uscire dal ruolo che è stato loro imposto dalla società, sentendosi semplicemente loro stesse senza essere giudicate”, scrive la Ferragni sotto il post pubblicato sulla sua pagina Instagram.
Viviamo ancora in una società in cui la nostra vita tende a seguire una traiettoria già stabilita dal senso comune. Ognuno di noi sembra iniziare il proprio percorso ripassando a penna un disegno che qualcun altro ha già scritto a matita. Le pubblicità, il patriarcato, i mass media, i retaggi familiari, hanno contribuito per anni a creare e reiterare uno stereotipo di donna che non può coniugare vita lavorativa e vita privata, che quando diventa madre deve pensare solo ad essere tale, una donna che è debole rispetto all’uomo, che ha meno potere; una donna che se è bella non può essere anche intelligente, che ha il compito di prendersi cura della propria famiglia, privandosi di raggiungere gli obiettivi professionali prefissati. Gli stereotipi hanno il potere di mimetizzarsi fino a diventare delle regole non scritte, che una volta violate scatenano odio, giudizi e offese e tutto ciò che differisce dal “fare come si è sempre fatto” diventa strano e deviante.
“Essere una donna non è un limite”, la frase del monologo, che l’Imprenditrice Digitale ha letto ieri sera sul palco dell’Ariston, vuole spiegare che il corpo delle donne non è semplicemente un oggetto che istiga al peccato. “La nudità è un simbolo molto forte sia di forza che di vulnerabilità. Vestire una donna con la propria nudità significa che non ha nulla da nascondere, che è inviolabile, che sta investendo il suo corpo di un significato che va oltre il desiderio maschile. La nudità fa arrabbiare le persone perché mostrare la mancanza di vergogna per il proprio corpo è visto come un’aggressione alla morale. Il secondo abito indossato da Chiara rende omaggio alla bellezza del corpo delle donne in un momento in cui, in alcuni Paesi del mondo, i loro diritti riproduttivi sono minacciati, la loro libertà di studio e di lavoro è tolta, il loro diritto a una vita pacifica è calpestato dalla guerra. Inoltre l’abito riproduce un corpo senza quella vergogna che hanno sempre imposto a tutte, a partire da Eva. Questa illusione di nudità vuole ricordare alle donne il diritto e l’uguaglianza di genere che hanno nel mostrare, disporre di se stesse senza doversi sentire giudicate o colpevoli” Maria Grazia Chiuri.
Siamo abituati a vivere situazioni o a sentire affermazioni di sessismo normalizzato, il corpo e l’abbigliamento di una donna spesso diventano le cause che fanno sentire gli uomini autorizzati a criticare o a fare commenti poco consoni. La triste verità è che spesso la voce dell’odio è anche quella di altre donne che non riescono ad accettare che possano esistere modi diversi di vivere. Le frasi di disprezzo ricamate sul terzo abito indossato dalla Ferragni sono le testimonianze di chi si sente in dovere di giudicare la vita altrui, esprimendo un parere non richiesto, attraverso affermazioni crudeli che possono ferire. Chiara è stata in grado di trasformare quell’odio in bellezza.
Il quarto ed ultimo vestito “La gabbia”, a differenza degli abiti precedenti, che rappresentano una denuncia sociale, vuole essere un augurio per le nuove generazioni, affinché possano liberarsi dalle costrizioni sociali che ci obbligano continuamente a rispettare dei ruoli prestabiliti, nella speranza di rompere le convenzioni imposte dal patriarcato.
La Ferragni è riuscita, attraverso il suo coraggio, la sua forza e la sua determinazione a farsi portavoce, su un palco così importante, dell’empowerment femminile e a lottare contro l’odio, la violenza e il sessismo, attraverso il potere simbolico della moda, di cui è la più influente promotrice.
Alessia Di Domenico
Ph: Giampaolo Sgura