Un incontro produttivo quello avvenuto a Palazzo Chigi nella giornata di giovedì scorso, nell’ottica del confronto tra il Governo e il partenariato economico e sociale, per l’introduzione nel PNRR del capitolo REPowerEU. Il Governo, per bocca del ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, esprime “soddisfazione”. “Per impiegare i fondi previsti dal PNRR occorre snellire i processi amministrativi che riducano i tempi attuali per il trasferimento delle risorse…”. Il primo intervento è dell’Unicoop, con la responsabile Ufficio legale e legislativo, avv. Lucia Dello Russo. “A fronte di un costante ritardo dell’impiego dei fondi previsti dal PNRR dovuto ad un problema di natura burocratico… ci si auspica un intervento che permetta un snellimento delle procedure amministrative. Il rischio è , infatti, di non riuscire ad utilizzare i fondi disponibili al passo con le date delle scadenze”. Diventa così legge il decreto Pnrr, il provvedimento che modifica la governance per l’attuazione del Piano e semplifica le procedure per la realizzazione dei relativi progetti. Con 171 voti favorevoli, 112 contrari e 14 astenuti, la Camera ha approvato definitivamente il decreto. “Stiamo lavorando intensamente per verificare gli interventi e gli eventuali correttivi sia sul capitolo del REPowerEU sia sull’intero Piano. Riteniamo doveroso farlo subito anche con il vostro coinvolgimento”, dice il ministro ai rappresentanti di imprese, associazioni e sindacati.
“Siamo molto fiduciosi che il confronto avviato dal Governo con le parti sociali, sullo specifico capitolo del REPOWER EU, contribuirà a migliorare l’efficacia nell’utilizzo delle risorse disponibili. In tal senso, le imprese italiane (grazie anche al contributo delle Università, Enti di ricerca, ESCO ecc..) hanno dimostrato di essere pronte a confrontarsi con le sfide poste dall’Europa, costituendo, già da tempo, terreno elettivo per la sperimentazione di progetti di economia circolare, che se replicati in altri contesti potrebbero accelerare molto la diffusione delle tecnologie alla base della convergenza energetica. Per fare questo, occorre stare al passo con le nuove tecnologie, investire in formazione e pensare a regole nuove che sappiano mettere insieme più players”, conclude l’avv. Dello Russo di Unicoop.