Dal 4 al 23 maggio, ogni martedì e giovedì alle ore 17:00, la rassegna cinematografica “Cinestoria del Giappone. La cultura nel periodo Meiji” a cura di Giuliano Tani, organizzata con l’Istituto Giapponese di Cultura a Roma. Dopo circa due secoli e mezzo di pace e tranquillità, enormi navi nere di provenienza americana sbarcarono nel porto di Uraga (1853) interrompendo bruscamente un lunghissimo periodo di quasi isolamento: il Giappone non sarà più lo stesso.
Si dice che in tre o quattro generazioni il paese del Sol Levante abbia compiuto un mutamento che per gli occidentali ha richiesto cinque o seicento anni. Buona parte di quel cambiamento è avvenuto nel periodo Meiji (明治時代, 1868 – 1912): scomparve la figura dello Shōgun, si assistette alla restaurazione del potere imperiale, al trasferimento della capitale da Heian-kyō a Edo, al cambio di denominazione delle due città rispettivamente in Kyōto e Tōkyō e all’inizio di stabili relazioni commerciali col resto del mondo che portarono il Giappone a divenire una potente realtà economica e militare.
Inoltre, all’ispessirsi dei contatti con l’Occidente si sovrappose l’arrivo della modernità. Nuove idee, libri, mode e invenzioni raggiunsero l’arcipelago, le automobili lentamente si affiancarono ai risciò, l’illuminazione a gas lasciò il posto a quella elettrica, cambiarono i tagli di capelli e le fogge dei vestiti. Seguendo la vita dell’intellettuale ed educatore Fukuzawa Yukichi (Fukuzawa Yukichi), della pittrice Uemura Shōen (Passioni) e del pianista e compositore Taki Rentarō (Fiori al chiaro di luna: la storia di Taki Rentarō) si assisterà agli ideali culturali e artistici di quel periodo, oltre alle ambizioni personali che oscilleranno come un pendolo con gli influssi provenienti da occidente.
A questi tre film biografici si alterneranno altrettante opere tratte dalla letteratura del periodo Meiji: Acque Torbide di Higuchi Ichiyō, E poi… di Natsume Sōseki e ci sarà anche spazio per il cinema d’autore con Kagerōza, dal romanzo omonimo di Izumi Kyōka, che ci farà planare in maniera elegante e sofisticata (ma anche un po’ inquietante) nel successivo periodo Taishō (大正時代, 1912 – 1926).
Giuliano Tani si occupa da venticinque anni di post produzione presso l’archivio cinematografico-televisivo della RAI. Ha conseguito una laurea magistrale in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale e un Master universitario in Cinema e Audiovisivo nella Didattica Scolastica. E’ autore di Cinestoria del Giappone. Il Sol Levante attraverso i suoi film (Kappalab, 2018) e di Cinema America (Armando Editore, 2023).
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