Qual è la differenza che troviamo in Sinestesia rispetto ai tuoi precedenti brani?
Sinestesìa, come tutto il resto dell’album, è un brano più in armonia con un modo di raccontare che avrei dovuto far uscire già molto tempo fa. Qui si parla di “contaminazione dei sensi” ma in generale rispecchia l’andamento del concept e cioè una contaminazione musicale senza pregiudizi verso nessun genere.
Con quale artista ti piacerebbe collaborare?
A parte Lucio Battisti, Franco Battiato, Lucio Dalla, Peter Gabriel e David Bowie dici? Hahaha! Non saprei, forse Paolo Conte o Vinicio Capossela, anche se sono lontanissimi dal mio modo di fare musica, o forse proprio per quello! Sicuramente Sting ed Elisa, ma anche con Zucchero non sarebbe male! Credo però che sarebbe davvero bello se in Italia i grandi artisti si mettessero un po’ di più in gioco.
Un grande palco in cui vorresti esibirti?
Altra domanda alla quale non è facile rispondere, gli stadi forse? San Siro ovviamente, ma anche nello stadio della mia città, al Franchi di Firenze e alla Scala di Milano, nell’Anfiteatro di Taormina, al Teatro Del Silenzio di Bocelli…magari, chissà..
Chi sono i musicisti che ti accompagnano in questo percorso artistico?
Il primo tra tutti Marzio Benelli, proprietario e fondatore dello Studio Emme Recording, lo storico studio di registrazione fiorentino dal quale sono passati quasi tutti i più grandi della musica nazionale ed internazionale. Marzio è il mio produttore artistico da sempre! Musicista poli strumentista eccezionale, ha capito questa mia necessità assecondandomi e arricchendo di sostanza e sfumature ogni singolo passaggio, ogni singola nota. Ha curato insieme a me e a Giacomo Guatteri, già chitarrista dei LuciFerme, arrangiamenti e produzione artistica.
dalla registrazione, al missaggio, ma soprattutto ha capito la necessità che avevo nel dovermi esprimere per la prima volta con arrangiamenti e produzione e mi ha lasciato tutto lo spazio di cui avevo bisogno per potermi esprimere liberamente. Giacomo è stato preziosissimo nel condire con chitarre e programmazioni buona parte dei brani dell’album, anche lui con grande sensibilità e rispettando fino in fondo quello che volevo esprimere. Claudia Bombardella, musicista istintiva e meravigliosa, che doveva partecipare con un cameo su un solo brano ma che poi ha suonato, cantato e ballato (nel disco non si vede ma lo si percepisce) regalandomi un’anima zingara che ha dato colore alle mie parole. E poi le linee di basso di Luca Silvestri, bassista e insegnante di musica, un metronomo con la capacità di umanizzare la sua precisione. Alla batteria un giovane batterista fiorentino, Eugenio Nardelli, che ha saputo dare energia e propulsione a brani non sempre facili da accompagnare. Ed infine le note di pianoforte di Michelangelo Salamone, uno dei più promettenti pianisti-concertisti del panorama italiano. E’ riuscito a tirar fuori l’anima di ogni canzone e con delicatezza ha suonato note sulle quali la melodia non poteva fare altro che volare. A questi musicisti si sono poi aggiunti per il live del 22 Aprile professionisti di caratura nazionale ed internazionale quali sono Simone Papi, tastierista, produttore e arrangiatore e Nico Gori che vantano collaborazioni importantissime. Il primo con Raf, Tozzi, Masini, Dirotta Su Cuba e tantissimi altri e il secondo già clarinettista-sassofonista per Conte, Bollani, Paoli. Poi ci sarà un quartetto d’archi d’eccezione, visto che sono tutti insegnanti. In breve su quel palco saremo, compreso me, in 18! E di questi tempi, credetemi, è davvero un’impresa!