Aula consiliare semideserta per discutere la questione più dibattuta nella città degli ultimi venti anni. No, non è l’autonomia nella gestione dei rifiuti, né tantomeno il raggiungimento del ciclo completo del riciclo … Impegni che stanno nella notte dei sogni. Sempre facenti parte della sfera dei sogni la questione del nuovo stadio dell’AS Roma. Tutti sanno che da variante al piano regolatore si dovrebbe realizzare a Pietralata. Tutta la Roma giallorossa lo vuole. Tranne Pietralata. L’insediamento comporterà calata di cemento, perdita di punti verde, intensificazione del traffico stradale che solo per metà è garantito attraverso un sistema di trasporti pubblici tutto da impiantare. Quindi si spiega la preoccupazione dei cittadini di Pietralata. Non si è spiegato gran che il Tar respingendo il ricorso il 13 aprile scorso.
L’aggiornamento della giornata di oggi vede in seduta consiliare debitamente preparata e convocata per il 4 maggio gli scranni vuoti. L’unico chiamato a parlare l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia che però non ha uditorio. Né oppositori né sostenitori. Neanche i tifosi della Roma che tanto hanno spinto per questo salto evolutivo della loro squadra hanno partecipato alla seduta di Consiglio comunale.
La discussione si apre alle ore 11 e parte solo al terzo appello. Si deve discutere sul pubblico interesse dello stadio. In Consiglio comunale era stato dato il primo assenso. I passaggi di burocrazia vogliono che la discussione sul pubblico interesse, cioè quella più retorica, avvenga in seduta separata.
Un impianto di questo tipo chiaramente ha bisogno di molti passaggi deliberativi. Oltre al Consiglio comunale e alla Regione Lazio che dà il placet alla variante urbanistica i diversi problemi sono affrontati in tante commissioni: quanti sono i problemi: urbanistica, viabilità, lavori pubblici, patrimonio, ambiente e Sport. Ciascuna delle commissioni preposte ha dato parere favorevole.
Ma nei lavori di commissione ci sono sempre delle rettifiche, oltre che delle richieste di chiarimento da esaurire. Innanzitutto una richiesta di aumentare i parcheggi. In Commissione ne vogliono il doppio. Del resto, l’area c’è. Dovrebbero arrivare dai precedenti quattromila posti ad ottomila. Intensificare la rete di trasporto pubblico, ma anche un voto ulteriore all’ultimo passaggio deliberativo finalizzato a verificare se tutte le richieste fatte sono state messe in opera nel progetto definitivo. Dopo di che si va in Conferenza di servizi con la Regione Lazio e dà l’inizio ai lavori.
Un convitato di pietra in queste fasi dibattimentali però è anche l’AS Roma che dovrà dire concretamente se riesce a mettere in opera tutte le varianti chieste. La tabella di lavoro riporta come obiettivo di concludere questa fase decisoria entro l’anno. Si tratta già di un tempo estremo per dare almeno tre anni alla realizzazione del nuovo impianto affinché sia pronto per il centenario dell’AS Roma.