Mario Tarroni, (nella foto, n.d.r.), l’artista e direttore artistico ferrarese inaugura un nuovo ciclo di opere firmando un contratto da cinquantamila €/m2 con M77, celebre galleria Milanese, e la prima opera consegnata… è uno straccio con il quale Tarroni ha controllato l’olio a un taxi durante una performance a Roma.
Maestro d’arte e artista poliedrico, ha studiato canto presso la scuola jazz MAMA’S di Ravenna e presso il Circolo musicale Ariosto di Ferrara. Diplomato in recitazione al Teatro Del Navile di Bologna, ha maturato esperienze in campo pubblicitario, teatrale, televisivo e cinematografico accanto a importanti registi tra i quali: Pupi Avati, Carlo Mazzacurati, Antonio Frazzi, Riccardo Donna, Celeste Laudisio, Bo Platt… Fine collezionista d’arte affascinato da nuovi linguaggi espressivi; creativo, anticonformista e profondo ama ricercare sperimentando forme inedite di comunicazione visiva.
#Oliosutela, il nome della serie: una provocazione? Sarebbe riduttivo… “Un’opera molto più complessa di quanto sembri: è densa – o sarebbe meglio dire viscosa – di significati. 30 anni fa, in un impiego giovanile, controllavo l’olio ai motori… sognando però il mondo dell’arte; oggi quel mondo è il mio motore e vi lavoro come mediatore, consulente, organizzatore di mostre… e finora avevo sempre creato in privato, per esigenze personali, senza mai pensare di entrare in galleria. Ma adesso che mi è stato richiesto a gran voce, ho inteso celebrare il mio cammino tornando a rivivere un gesto della mia giovinezza – il controllo dell’olio – ma trasformandolo e riempiendolo di un nuovo significato: non è uno straccio sporco; non più: ora simbolizza la costanza nel tempo, le promesse mantenute al ragazzino interiore, la realizzazione dei sogni… E con quel gesto ho trasformato anche la giornata a Marco, il tassista che si è prestato alla performance e con il quale dividerò i proventi dell’opera, nella convinzione che, se non vogliamo perdere il bene guadagnato, occorre condividerlo.”