Incendio nella Baia di San Felice
Dopo la Grecia e la Sicilia, anche la Puglia brucia: ieri, 25 luglio sono state evacuate oltre mille persone dal camping Gattarellanella baia di San Felice, in provincia di Vieste. Turisti e locali si sono riversati sulle spiagge per proteggersi dalle fiamme. Duemila i turisti evacuati temporaneamente da tre strutture ricettive, che fortunatamente non hanno subito danni e saranno pronti a riaccogliere i villeggiatori in mattinata. Il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti parla di piromani, ma le elevate temperature che stanno investendo il Sud e i ripetuti incendi da Palermo al Salento, fanno pensare che anche quanto accaduto nel lungo mare Mattei sia l’ennesimo disastro ambientale registrato nell’estate 2023. Sono infatti ancora in atto incendi nelle province di Siracusa, Messina, Catania, Palermo e Lecce. Si attendono i primi bilanci ufficiali dei danni ambientali riportati, la Coldiretti afferma che ci vorranno minimo quindici anni per ricostituire i boschi ingoiati dalle fiamme.
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Emergenza climatica: il governo continua a parlare di “mal tempo” e dimentica l’Emilia-Romagna
Il Sud brucia e il Nord annega nei nubifragi: l’Italia è così tra i paesi del Mediterraneo maggiormente colpiti dal cambiamento climatico, e nonostante i cittadini di tutta la penisola ne stiano scontando le conseguenze sulla loro pelle, il governo continua a negare l’esistenza del cambiamento climatico. Durante la convention elettorale di Vox, la Presidente Giorgia Meloni ha infatti parlato di “fanatici ecologisti”, mentre il ministro dei trasporti Salvini sui suoi post di Facebook commenta i nubifragi della Lombardia come una spiacevole conseguenza del “mal tempo”. Nel mentre la Sicilia chiede lo stato d’emergenza, e in Lombardia milioni di persone sono ancora senza corrente. Le deboli capacità di risposta del Governo nella gestione delle emergenze climatiche preoccupano e scoraggiano i cittadini, che si sentono lasciati soli dalle Istituzioni, come dimostra il caso dell’Emilia-Romagna: a distanza di due mesi dall’alluvione, le zone colpite dal collasso climatico ancora non hanno avuto accesso ai fondi per la ricostruzione. I documenti sono ancora silenti, non si infatti né quando né quanti fondi saranno stanziati per risanare le aree alluvionate. Inoltre, la nomina del commissario Figliuolo non è ancora stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, privandolo di fatto di alcun poter esecutivo ufficiale.
Le conseguenze economiche della crisi climatica
I disastri climatici non devono diventare delle passarelle politiche, ma il punto di partenza per ripensare il futuro energetico ed economico dell’Italia. Nell’ultimo anno, ancor prima dell’alluvione della Romagna, degli incendi e dei nubifragi, l’Italia è stata teatro di altri disastri climatici come il crollo del ghiacciaio della Marmolada nel 2022 o le frane nell’isola di Ischia. Agricoltura e turismo, due dei settori leader dell’economia italiana sono infatti altamente minacciati dalla crisi climatica. Come affermato anche dal commissario europeo per l’Ambiente,Virginijus Sinkevicius, un’azione preventiva al contenimento della crisi potrebbe salvare le prestazioni e economiche europee e nazionali: “Per ogni euro che l’Europa investe nelle nuovi leggi sulla qualità dell’aria, sulla gestione dei rifiuti e sul ripristino della natura, ne guadagniamo 38 in benefici”.
Aurora Mocci