Il Premio Nazionale Vincenzo Pistocchi, alla sua prima edizione, si è svolto sabato 26 agosto 2023 sotto la grande quercia di 700 anni che si trova nell’agriturismo “I Gelsi” di Francavilla Marittima (Cs) in Calabria.
Il premio “Vincenzo Pistocchi” consiste nella pubblicazione delle sillogi inedite di poesia, targa e pergamena, e interviste di Silvano Trevisani a tutti i protagonisti.
Silvano Trevisani, l’intervistatore
Il critico letterario Tommaso Di Brango è intervenuto nella seconda serata a Francavilla Marittima nella sede dell’Auser.
il critico letterario Tommaso Di Brango
I primi classificati ex aequo sono stati i poeti Maria Benedetta Cerro di Pontecorvo (Fr) per la silloge “Prove per atto unico”, Claudia Paternoster di Mezzolombardo (Tn) per “Frammenti”, Paolo Polvani di Barletta (BT) per “Miracoli del giorno”, Michela Zanarella di Cittadella (Pd) per “L’eredità del bosco”.
Claudia Paternoster, ex aequo
Michela Zanarella premiata ex aequo
La cura dell’impaginazione, la scelta grafica di Giorgio Ferrarini hanno dato lustro alla casa editrice Macabor diretta dalla tenacia calabrese dell’ideatore Bonifacio Vincenzi di Cerchiara di Calabria e residente a Francavilla Marittima (CS).
Bonifacio Vincenzi, fondatore della Macabor edizioni
Il premio è nato dalla scoperta in un fienile di Lavis in Trentino, di una gavetta per contenere il rancio dei soldati della seconda guerra mondiale.
Gavetta del rancio del soldato Vincenzo Pistocchi
Sulla gavetta di alluminio erano incise varie espressioni, ma la più emozionante è “Mamma ritorno da te – Sperando in Dio”
La trovò Bruno Michelon nella cantina di suo zio Emilio.
Bruno Michelon abbracciato da Stella Vincenza Pistocchi con Lucia Pistocchi che consegna la targa di riconoscenza
Lesse il nome dello sfortunato ufficiale dell’esercito italiano: Vincenzo Pistocchi, la sua sigla PV.
Questa gavetta approdò nel casolare a Lavis (Tn) della famiglia di Emilio Michelon, quando tre soldati chiesero ospitalità che venne loro concessa nell’unico spazio disponibile, il fienile. Il mattino seguente la mamma di Bruno Michelon scese nel fienile e si accorse che i tre soldati non c’erano più e che l’unica cosa ad essere ancora presente era la gavetta. Bruno, alla fine delle sue ricerche riuscì a trovare la famiglia del soldato che aveva lasciato la sua gavetta. La gavetta venne consegnata alla sua famiglia nell’estate del 2020. Le nipoti Stella Vincenza Pistocchi e Lucia ne parlarono con Bonifacio Vincenzi che ritenne opportuno e degno istituire il Premio Nazionale Vincenzo Pistocchi per onorare la sofferenza del soldato e di tutti i soldati che diedero la loro vita alla Patria.
Da sx: Stella Vincenza Pistocchi, Michela Zanarella, Lucia Pistocchi
La gavetta per il rancio dei soldati, dopo oltre settant’anni, è tornata a casa ed ha unito spiritualmente il Trentino e la Calabria. La proposta dell’istituzione del premio è stata subito accolta dall’Associazione Culturale Lavisana di Lavis ed è del 2022 la pubblicazione del regolamento per il Premio Nazionale di Poesia Vincenzo Pistocchi inserito nel contesto del Festival Internazionale di Poesia Pollino in Versi.
Giuseppe Lorin