Da Piazza del Campidoglio a Portico d’Ottavia. Una marcia breve. Serve però a celebrare l’ottantesimo anniversario del momento più buio della nostra Storia del Novecento. Inizia alle ore 17,30 e ricorda quel sabato di ottanta anni fa quando gli abitanti del rione di religione ebraica onoravano la festa di Sukkot. Furono quindi sorpresi all’alba nelle case. Furono arrestati e prelevati dall’antico Ghetto, circa milleduecento persone di tutte le età. Non furono risparmiati gli ebrei in altri rioni della città, ma l’antico Ghetto resta il luogo emblematico e quello da dove poterono effettuare il raid più micidiale. Dopo due giorni in stato di prigionia al Collegio Militare di via della Lungara partirono dalla stazione Tiburtina in direzione Auschwitz e Birkenau. In partenza furono più di mille, ma quel rastrellamento tornarono solo in sedici.
In serata, la deposizione della corona di alloro lungo il muro della Sinagoga da parte del presidente della Repubblica, sempre a Portico d’Ottavia.
Sempre caratterizzante con questo giorno l’apertura ai Musei Capitolini della mostra: “I sommersi, Roma 16 ottobre 1943”. È aperta fino al 18 febbraio 2024. Si commemora sempre “il rastrellamento”. Esposti documenti, giornali, disegni, fotografie, oggetti di vita quotidiana degli abitanti dell’antico Ghetto. La Mostra è stata curata da Yael Calò e Lia Toaff e realizzata da Roma Capitale, l’assessorato alla cultura, Sovrintendenza capitolina ai beni culturali, dalla Comunità Ebraica di Roma e da Fondazione per il Museo Ebraico di Roma, non poteva mancare anche Zètema Progetto Cultura.
Anche l’Università degli Studi di Roma partecipa alle celebrazioni del 16 ottobre col convegno A Ottanta anni dal rastrellamento degli ebrei a Roma che ha un carattere strettamente storicistico.
Ancora Memoria, alle ore 21 al teatro Argentina lo spettacolo: Quel giorno. Memorie del 16 ottobre 1943 ed è prodotto dalla Fondazione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, con la regia di Marco Baliani. Si tratta della rievocazione di quegli accadimenti mostruosi rievocati, attraverso gli attori, da testimonianze di chi li ha vissuti: un bambino di nove anni, una ragazzina alle soglie dell’adolescenza, un ragazzo, una giovane donna, un marito e una moglie. Alle interpretazioni ci saranno Lino Guanciale e Sandra Toffolatti.