Anzio: Rapine. Omicidi. Risse. Furti. Ragazzi allo sbando. Sequestri continui di droga e armi. Donne aggredite, rapinate, violentate. Negozi chiusi. Lavoratori introvabili. Ora ci si accanisce anche sulle anziane in visita ai defunti al cimitero.
Il 25 ottobre scorso infatti, una donna di settantasette anni è stata aggredita al Camposanto, picchiata, legata mani e piedi, imbavagliata al limite del soffocamento e abbandonata, priva di sensi, in una cripta, dopo essere stata rapinata. I balordi hanno portato via una borsa con pochi euro, la catenina e l’auto della signora, una 500, con cui sono scappati. La vittima è viva per miracolo. Salvata in extremis da un operaio del cimitero, richiamato da un flebile lamento, un lamento che anticipava di certo una morte se non l’avesse soccorsa immediatamente. La vittima infatti aveva naso e bocca coperti dallo scotch.
Appena dimessa dall’Ospedale Riuniti di Anzio la vittima ha dichiarato di non ricordare nulla e di essersi risvegliata con il soccorritore che la chiamava per farla ridestare. La situazione è gravissima in quanto oltre alla rapina e al furto si aggiunge anche l’intento di uccidere. Senza dar valore alla vita degli altri. Senza il rispetto dell’altro, della persona. Senza rispettare neanche il più fragile anzi, approfittando del più fragile. Che cosa sta succedendo all’ ex amena e ridente cittadina del litorale laziale, l’angolo di paradiso a pochi km da Roma, alla perla.l del Litorale?
Dalle Baby gang che da anni si muovono spadroneggiando per il territorio, seminando guai e creando terrore, ai delinquenti che lo hanno messo in ginocchio infiltrandosi anche nell’Amministrazione comunale e in tutti i piani della struttura economico-commerciale -politico del paese, passando per i balordi che quotidianamente spaventano i residenti. Anzio non è più sicura. Non si tratta solo delle grandi operazioni di polizia ora in mano alla Magistratura come Tritone, Mala Suerte, Evergreen, Ecocar, Appia Mythos, le propaggine di Roma Capitale con i “150.000,00 buttati ad Anzio” ma anche della microcriminalità che si sta impadronendo del territorio. Dal bullismo e le notti brave con tanto di distruzione dei beni comuni e degli arredi urbani dei più giovani alle richieste di ” pizzo” dei delinquenti di medio livello alle estorsioni velate e spesso coperte da un finto perbenismo di alcuni, alle prepotenze continue di gestori di locali. Anzio è in brutte acque. ANZIO è un paese che sta zitto, che non si muove, che china il capo. I residenti hanno paura e così il paese si spopola. Tutti stanno a casa, evitano di uscire in giornate o orari particolari, evitano i luoghi isolati. Anzio ha paura. Solo qualche voce si alza ma la popolazione accetta passiva perché è minoranza. Il resto sono loro. Quelli che delinquono. Quelli forti. Quelli che affondano il paese.
Pochi lavoratori, i furti aumentano, i danneggiamenti sono all’ordine del giorno, le droghe dilagano. Hashish, cocaina, sono ovunque, e alla portata di tutti, la cannabis la scorre a fiumi, chili di droga e quantita ingenti di armi vengono continuamente sequestrati dalle Forze dell’Ordine, proprio il 24 ottobre scorso e’ stato sequestrato un capannone con all’interno 97 kg di sostanze stupefacenti essiccate e pronte per essere immesse nel mercato. Otto arresti. Il crack la fa da padrone.
I quartieri ad alto tasso di criminalità sono solo la faccia visibile, ma il sommerso si allunga ovunque nel territorio.
Ma cosa sta succedendo nella cittadina neroniana?
Dopo lo scioglimento di Anzio e Nettuno, per infiltrazioni mafiose, il vaso di Pandora è stato scoperchiato. Quel sottile controllo e quell’apparente tranquillità che avvolgeva i due paesi è svanita. Attività commerciali che chiudono, altre che prendono fuoco, altre ancora rimangono senza personale perché i molti ” non vogliono lavorare”.
Anzio è come in un vortice. Sballottato dai flutti dell’illegalita’. Acque torbide. A tutto questo si aggiunge ora l’operazione “Malta’s passeur” con cui la Polizia ha intercettato e sgominato una banda di falsari che forniva documenti contraffatti per l’immigrazione clandestina. Un altro fatto simile si era già palesato alle cronache, per la vicenda della creazione di falsi documenti di cittadinanza italiana, per circa 600 cittadini brasiliani a carico di un’impiegata comunale di Anzio e altre 5 persone tra Anzio e Nettuno.
La ex consigliera comunale Lina Giannino grida dal suo profilo Facebook per destare le coscienze e denunciare la tremenda condizione socioculturale e economica in cui sta versando il paese:
“Passeggiare per Anzio diventa ogni giorno più pericoloso. Ormai siamo tutti soggetti a “predatori ad personam”. C è un filo di paura che serpeggia fra le persone, il nostro paese non ci protegge più. Non c e più il controllo sociale che ci faceva sentire “a casa”, protetti, al sicuro. Ragazzini derubati dei loro cellulari, picchiati e derisi da bulli coetanei che sono un elemento di alta pericolosità. Persone sole che vengono avvicinate da sconosciuti che scippano loro borse, orologi e catenine con una semplicità spaventosa. Finti incidenti per estorcere denaro o per rubare auto lasciate per pochi istanti incustodite, , finti operai che fingono di aggiustare finti guasti per violare abitazioni abitate da anziani, il cimitero derubato dai suoi pochi orpelli posti a memoria di chi non c è più, parenti spaventati che visitano i loro defunti in uno stato di ansia e agitazione e che chiedono di essere accompagnati perché insicuri. Una violenza gratuita e dilagante. Un centro disabitato, negozi di prossimità chiusi, insegne spente e strade deserte. Una grande responsabilità da parte di una politica legata alla economia del mattone che ha portato una espansione esasperata del Paese con il depauperamento del centro , lasciandolo vuoto con una facciata simile ad un set cinematografico. Il problema non è così semplice da risolvere. Non basta dire mettiamo polizia, carabinieri e controlli militari. Bisognerebbe riportare le persone ad abitare abitazioni chiuse, il che riporterebbe ai negozi di poter riaccendere le loro insegne e a riportare un controllo sociale che ha protetto le nostre generazioni. Fa veramente male tutto questo, ognuno di noi dovrebbe essere al sicuro nella propria casa e nella propria città e invece assistiamo inermi bloccati dalla nostra stessa paura.”
È dunque finito quel tempo in cui Anzio era la perla del litorale e seppur a malincuore è terminato anche il periodo da tutti contestato del “Sistema Anzio” dove comunque c’era un controllo del territorio. Finiti i tempi in cui i bambini potevano giocare tranquilli in piazza, i vecchi passeggiare e sedersi sulle panchine in serenità. Ora ” nessuno esce di casa, nessun uomo nei guai” perché se si esce si rischia.
E infatti mentre scriviamo questo articolo, in attesa di intervistare l ennesima vittima di furto in abitazione, in piena piazza Lavinia, una signorina graziosa ma dallo sguardo iperattivo e dal sorriso jokeriano, per infastidire “la stampa” improvvisa davanti la nostra auto un sexy-balletto con movenze sguaiate che si conclude con un chiaro rimando sessuale bagnando la nostra vettura con dei liquidi. Ci chiediamo perché i giornalisti vengono infastiditi, forse la noia o l’uso di qualche sostanza, di certo un fatto strano e da “alterazione” o solo perché il giornalista in ambienti di ” mala” non è ben visto?
Gesto intimidatorio? Vogliono imbavagliarci?
Ma ormai siamo abituati a tutto e ci scherziamo, ridendo amaramente. E con noi le Forze dell’Ordine da noi chiamate e intervenute.