Pare proprio che il conflitto tra Israele e Hamas abbia spolverato un fantasma che sembrava sepolto. Le manifestazioni pro-Palestina dai toni molto accesi, gli atti di vandalismo sulle pietre di inciampo a Trastevere, ma anche un movimento di pensiero tra i commentatori ed editorialisti che fanno contare sulle dita di una mano i “sostenitori di Israele senza se e senza ma”.
Ma lo stesso vale in Europa. In Francia, Austria e Russia si sono registrati scontri con accentuazione di antisemitismo. A rilevarlo l’Istituto di studi politici economici e sociali. Eurispes lo aveva detto già nel 2020. Lì si poneva l’attenzione non solo sull’antisemitismo bensì sul negazionismo in genere e sulle teorie del complotto che rendono pestilenziale il libero dibattito. Secondo quella ricerca una componente minoritaria, ma pur sempre sostanziale degli italiani, non credeva all’Olocausto. Sempre secondo questa ricerca sarebbero il 15,6% degli italiani. Posizione attenuata invece sulla stima delle reali vittime. Solo il 16,1%. Va anche detto che tutto il resto degli italiani sono di parere assolutamente contrario a quelle menzionate, fa comunque riflettere una percentuale così alta di negazionisti. Nascostamente antisemita invece la posizione per cui secondo il 23,9% degli italiani sarebbero al centro del potere nascosto avendo in mano l’informazione e il controllo dell’economia.
Il tutto non muove da schematismi facili: destra sinistra. Sempre secondo la ricerca sono a centrosinistra le posizioni più negazioniste e israelo-critiche. Secondo il 26,4% il mondo ebraico controllerebbe gli Stati Uniti d’America. In questi convincimenti il 33,3% sono di centrodestra, il 31% di centro, il centro appena il 7,7% e a centrosinistra il 17,2%. Ma sempre nel mondo del centrosinistra si concentra al 23,5% la convinzione che la Shoah non sia effettivamente esistita.