Sempre più complicato col procedere della guerra i rapporti tra i due governi, quello statunitense e quello israeliano. Il dissenso degli Stati Uniti verso la presa di posizione belligerante da parte di Israele viene però temperato dall’apprezzamento verso i primi risultati concreti.
Innanzitutto, soldati della Brigata Golani e della settima Brigata hanno preso il controllo degli edifici del Parlamento e del governo di Hamas. Anche il comando della polizia e della facoltà di ingegneria sotto il controllo dell’esercito israeliano. Nello specifico, quest’ultimo consisteva in un avamposto di Hamas adottato a base per produrre armamenti. Altro scacco ad Hamas con la conquista della residenza del governatore sotto il controllo di Israele. Anche lì si erano organizzati uffici dell’ala militare e della polizia di Hamas. È la versione del portavoce di Israele che dichiara di controllare, oramai, sedi del governo di Hamas a Gaza.
Cresce però il dissenso nelle file dei sostenitori di sempre dello stato di Israele. Sono quattrocento esponenti di quaranta agenzie governative negli States a voler far mancare il sostegno a Israele in questa guerra di Gaza. Ciascuno di loro è di nomina politica. A dirlo è il New York Times. Il grande quotidiano ha pubblicato una lettera in cui mettono nero su bianco e contestano il presidente per il sostegno fin qui assicurato. Chiedono anche il cessate il fuoco nella Striscia e vogliono sia dato il via libera per gli aiuti umanitari. Biden è così sempre più bersagliato dalla sua nomenclatura che gli chiede di porre la parola fine alla fiducia nei confronti del governo che guida l’ingresso in guerra.
Ma sono sempre gli Stati Uniti ad annunciare nuove sanzioni contro Hamas. Stavolta il Dipartimento di Stato vuole bersagliare chi ritiene figura chiave nel conferimento di sostanze economiche a Gaza. Iran è il primo attenzionato. Dal Dipartimento di Stato, infatti, arriva la comunicazione: “il sostegno dell’Iran, soprattutto tramite il corpo della guardie rivoluzionarie islamiche, consente le attività terroristiche di Hamas e della Jihad islamica Palestinese, anche tramite il trasferimento di fondi e la fornitura di armi e di addestramento soldati della Brigata Golani e della settima Brigata hanno preso il controllo degli edifici del Parlamento e del governo di Hamas, nonché del comando della polizia e della facoltà di ingegneria “che era usata per la produzione e lo sviluppo di armamenti”.