Identico parere sulla polmonite. Entrambe gli studiosi e massimi dirigenti sanitari dicono che la cosiddetta “walking pneumonia” gira tra ammalati che non sono inconsapevoli di averla perché le condizioni cliniche che appaiono alle radiografie sono diverse dalla apparente conduzione di vita normale. Gianni Rezza docente di Igiene all’Università di Napoli ed ex direttore Prevenzione del ministero della Salute. Francesco Vaia è direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma. Quello che è causa di questa polmonite consiste in un batterio, il Mycoplasma pneumoniae, sempre circolato. Genera “la polmonite che passeggia”, perché raramente porta al ricovero
Mai due sono di parere discordi per quanto riguarda il problema del ritorno del Covid. Francesco Vaia minimizza. Dice infatti che l’aumento di ospedalizzazione nella scorsa settimana ha conosciuto una digressione sotto controllo che va 6,7% a 7,6% e crescita in terapia intensiva dall’1,4% all’1,5%. Un dato, secondo Vaia, che era del tutto prevedibile e già si vede ridimensionato. Lo ha detto oggi nel corso di convegno dal titolo: InnnovaCtion, ricerca e innovazione, cambiamento per la salute del futuro.
Di diverso parere invece Gianni Rezza. In un’intervista di oggi sul quotidiano La Stampa lancia l’allarme per Natale. Prevede che si sommino i dati per il picco di Covid-19 e quello dell’influenza. Il problema sarebbe la comune logistica delle vaccinazioni. E anche se il registro di sorveglianza, al momento, sottostima i contagi è perché confida su test desueti, oramai superati nella pratica di tutti. Sempre Rezza, consiglia la prudenza di utilizzare la mascherina per i pazienti fragili. Chiede anche uno sforzo ai medici di famiglia: quello di tenere aperti più a lungo gli studi. E se la prende anche con le cosiddette guardie mediche: si dovrebbero fare più visite a domicilio.