La bronchite ferma il Papa. Dopo una giornata fitti di impegni Bergoglio si ferma e non legge il suo discorso. Queste le sue parole: “Io vorrei leggere tutto il discorso ma ho un problema, un po’ di bronchite“. Dà forfait alla terza udienza del giorno.
Lo dice serenamente a coloro che fanno parte del convito promosso dalla Conferenza dei Vescovi di Francia Université des Communicants en Eglise. Come in altre circostanza, lascia il testo, si scusa e se ne va.
La decisione sorprende non solo perché nella giornata aveva dato dimostrazione di forte presenza ma anche perché in precedenti circostanze, pur con voce fioca, era voluto esserci e aveva parlato ai suoi invitati. Stavolta ci si chiede il motivo possibile per cui abbia deciso di passare la mano. Precedentemente, sempre nella giornata di oggi, pur con la voce affannata, Papa Francesco era riuscito a leggere i suoi discorsi
Non c’è troppa malignità se si ritiene che il Papa abbia evitato di affondare in una polemica che rischia di essere assai controversa nella Chiesa. Si tratta del grado e livello di autonomia di ogni vescovo nei ciascuni territori. Se si lasciasse a ciascuno di gestire il vescovato secondo le pur comprensibili esigenze della sua area di appartenenza, si rischia di avere tipologie di Chiese assai diverse tra loro e troppo somiglianti al particolare stato delle condizioni di riferimento. Dove va a finire l’attività di indirizzo, messaggio eucaristico e modello etico che la Chiesa deve rappresentare universalmente al mondo?
Probabilmente il dato è tratto ed è inevitabile che si arrivi, per così dire, a una forma di “autonomia differenziata”. Ma disimpegnarsi al pronunciare a voce qualsiasi discorso sarebbe troppo impegnativo. Un testo scritto può cancellarsi ed essere riscritto. Quel che si dice, una volta detto, è detto.