IL 6 febbraio segna la data d’inizio. Il giorno che per tutti gli italiani (anche per coloro non dentro il concetto di totalità inclusa dall’essere in questa nazione) aspettano più del Natale, della Pasqua, delle ferie estive.
Detta così forse è un po’ esagerata. Se guardata dalle aspettative della dirigenza Rai che organizza l’evento con giusto piglio privatistico è però la manna che scende dal cielo. Le casse della Rai dovrebbero così tirare un sospiro di sollievo molto intenso. E trattenere l’aria. Come i soldi. Perché non ci saranno occasioni come questa per altre trasmissioni. A meno che non ci sia una finale di Mondiale di Calcio con esclusiva Rai (evento assai improbabile).
Sarà un successo. Lo credono fermamente i massimi dirigenti. Ed è la cosa a cui debbono credere per risanare un deficit che non si salva coi proventi arrivati dai prelievi forzosi dai cittadini oramai abituati a vedere i canali nazionali come ulteriore tassa.
Le stime di introito dalle pubblicità hanno fissato i fatidici cinquanta milioni come obiettivo irrinunciabile. Ma se si sforzano bene tutti potrebbero arrivare anche a sei milioni di più. Al fine di arrivare all’obiettivo sono stati promosse iniziative con aziende che assicurano pacchetti di inserzionisti già selezionati. Su questi la Rai provvederà anche al posizionamento premium.
È vero che l’azienda di Stato ha problemi cronici. Negli ultimi venti anni – riporta un servizio pubblicato su L’Espresso – ha maturato 691,5 milioni di euro in deficit. Dà lavoro a 12.700 dipendenti che nel complesso costa un miliardo di euro. La media è di 80mila euro pro capite. Ma con l’indotto e le altre società impiegate a darle supporto la Rai occupa, di fatto, 26.094 persone. Più del doppio del personale in dotazione.
Forse non è il caso che insieme ad Eni e Poste si dia una sforbiciata anche alla Rai? E magari bei tagli anche a Sanremo! Ed è così infatti. Il povero Amadeus si vede decurtato dei proventi, passando dai cinquecentomila euro iniziali, cinque anni fa, ai 350 mila euro dello scorso anno, più centomila per la preparazione. Nel 2024 sono stati riportati rumors per cui il suo cachet sarebbe di 70 mila euro per ogni puntata.
Ma un taglio definitivo? Lasciando la promozione di tanti bravi artisti all’intraprendenza dei rispettivi manager.