A.Pro.S.I.R. (Associazione Promozione e Sviluppo Individuale e Relazionale, responsabile Adamo De Amicis www.aprosir.it) e C.I.A.T.D.M. (Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori, presidente Aurelia Passaseo) rendono noto il Report 2023 del lavoro solidale svolto dal Centro Anti Violenza “Oltre il Genere”, Ideato nel 2020 dalla psicoterapeuta Antonella Baiocchi (responsabile del servizio) per aiutare le vittime di violenza domestica attualmente escluse dalla tutela italiana: gli uomini e le persone LGBT (www.laviolenzanonhasesso.com).
I DATI
Tra il 28 dicembre 2022 e il 28 dicembre 2023, si sono rivolti al call-center (coordinato dall’operatrice anti violenza Mara Vena) 143 uomini, tutti di nazionalità Italiana, di un’età compresa tra i 40-49 anni (43%) e 30-39 (22%). Lo stato civile più rappresentato: i conviventi (42,5%), i coniugati (26%), i separati (17%) e dagli accoppiati in fase di separazione (14,5%).
Le zone di provenienza maggiormente rappresentate: il Centro Italia, (45% di richieste di aiuto); i Nord il 29%; dal sud Italia il 26%.
Le regioni più rappresentate sono state quelle in cui è stata fatta una maggiore divulgazione perché vi hanno sede le associazioni: le Marche (35% di richieste di aiuto), l’Abruzzo (15%) e il Veneto con il 14%. Le province più rappresentate: Ascoli Piceno (24%), Teramo (13%) e Padova (l’8%). Nel resto dell’Italia la divulgazione è stata tiepida, a causa della mancanza di fondi. Che numeri si raggiungerebbero se si riuscisse a divulgare il servizio in modo più capillare?
L’ 86% degli uomini ha subito violenza da donne: nello specifico dalle partners ed ex partners (siamo stati contattati solo da coppie eterosessuali perché l’apertura all’ambito LGBT è avvenuta a fine anno 2023).
Il 14 % degli uomini è stato maltrattato da uomini (dal padre, dai fratelli, da conoscenti che li hanno presi di mira per antipatie varie, tra cui l’omosessualità, da colleghi e datori di lavoro.
Il 52 % degli uomini ha subito violenza fisica: spinte, strattonare, graffi, tirato i capelli; schiaffi, calci, pugni, morsi, tiro di oggetti.
Il 48% ha subito solo violenza psicologica (Insulti; disprezzo, derisione e paragoni svilenti su importanti aspetti della vita (sessuale, fisico, economico, aspetto fisico, istruzione, abbigliamento, etc.); pretesa di controllo (del cellulare, di come spendere denaro, come vestirsi, chi frequentare, hobby cui dedicarsi); calunnie con la cerchia amicale e lavorativa; minacce di togliere i figli e non farli più vedere, anche attraverso la costruzione di false denunce; danneggiamento di oggetti o beni personali; silenzi ostinati, essere cacciati di casa, etc)
121 uomini su 143 erano genitori di 194 figli, di cui 159 sono risultati essere minori tutti esposti a violenza assistita.
COSA METTE IN LUCE IL REPORT
- Che la violenza è Bidirezionale: può essere agita e subita sia dagli uomini sia dalle donne.
- Che le donne agiscono violenza (sia fisica che psicologica) con modalità che non differiscono significativamente da quelle solitamente attribuite solo agli uomini: quando si trovano in posizione di “Potere” gestiscono le divergenze agendo violenza verso l’interlocutore in posizione di Vulnerabilità, così come fa l’uomo da secoli.
- Che nella violenza, il “sesso dell’interlocutore” è solo un elemento contingente e occasionale: ciò che è determinante è la “Cultura Tossica” delle persone (altrimenti definita, Analfabetismo Psicologico) la quale impedisce di mediare tra le divergenze e promuovere il “reciproco rispetto”: ogni qualvolta l’uomo ha rifiutato di conformarsi, l’interlocutore (nell’86% dei casi la donna, nel 14% uomo) si è scatenato pretendendo conformità (Tab 13).
- Che esiste un grande sommerso, di uomini vittime di violenza, a causa della difficoltà degli uomini a denunciare la violenza subita: per il timore di peggiorare la situazione, consapevoli della disparità di trattamento riservata agli uomini dal sistema (giustizia, servizi sociali, etc.); a causa dello stereotipo della virilità, che da un lato li induce a vergognarsi di subire violenza da una donna e dall’altro induce troppo spesso le forze dell’ordine a porsi in modo superficiale davanti alla loro denuncia, cercando di dissuaderli (al contrario di quanto accade con le donne, per le quali si avvia l’immediato provvedimento del Codice Rosso).
“Fatale per lo scatenarsi della violenza in ogni contesto relazionale ”commenta Antonella Baiocchi” è la concomitanza di tre caratteristiche: la Divergenza, l’ Analfabetismo Psicologico (che contempla l’incapacità di attuare reciproco rispetto) e la posizione di Potere. La gran parte degli uomini che hanno chiamato erano personalità che tendevano a sottomettersi all’autorità. La mancanza di tutela da parte dello Stato delle vittime maschili oltre ad essere una anticostituzionale discriminazione, rappresenta un importante problema di salute e sicurezza pubblica: è necessario aprirsi ad una interpretazione “inclusiva” della violenza, libera dal pregiudizio del Genere”.
OCCASIONE FORMATIVA GRATIS PER TUTTI
A questo proposito A.Pro.S.I.R. offre una occasione educativa gratuita con la dott.ssa Antonella Baiocchi (in videoconferenza o dal vivo) per approfondire la prospettiva inclusiva. Per Info: telefonare al 3715717642
www.aprosi.it ; www.laviolenzanonhasesso.com ; www.antonellabaiocchi.it .