Domenica di verità. Con il senso delle grandi sfide, quelle che a noi mancano, nella capitale della Francia si vuole decidere democraticamente sé sia giusto o no moltiplicare per tre il costo del posto auto per un veicolo più pesante e voluminoso quale è un Suv.
Uno spunto di lotta di classe stracittadina che a Parigi serve per incassare e per i cittadini è regolativo nella regola di dare secondo quanto uno prende nello spazio di tutti.
Va detto però che si applica solo ai non residenti. Ma chiunque si sia recato a Parigi da fine 2023 ha letto i manifesti dove si lancia il quesito dirimente per la convivenza dei veicoli nella capitale intasata.
Sostenuta dai residenti, trova l’avversione degli avventori da altre parti del paese che possono trovare la misura come una forma di ostilità. Ma arrivare a Parigi col suo veicolo super deve pur avere un costo e non può essere lo stesso di un’utilitaria – è quello che si sente ripetere.
Se dovessero vincere i sostenitori del referendum, al centro di Parigi, costerà diciotto euro ogni ora parcheggiare con un SUV. Dodici euro nelle altre aree della città. Stessi parametri per una quattroperquattro.
Le proiezioni dicono che il sessantuno per cento dei parigini è d’accordo col balzello. Ma è anche vero che una precedente chiamata a dare un parere non ha trovato grande successo tra i concittadini. Fu quando si voleva decidere se vietare i monopattini. Meno del dieci per cento fu l’affluenza al voto e anche se i votanti dettero assenso al divieto per i monopattini la decisione fu contestata perché presa sull’indicazione di un campione troppo basso di cittadini.
Ma non è la sola Parigi, in Francia, a mostrare imbarazzo per l’ingombro dei Suv. Giù Lione e Bordeaux hanno approvato misure molto simili. La guerra che si annuncia è ad un tipo di veicolo che commercialmente va per la maggiore. È anche il segno per cui il potere politico non si fa mettere sotto pressione dai grandi interessi e, se non riesce a decidere direttamente, quantomeno gira il quesito ai propri concittadini.
Su tutto vale la considerazione che le dimensioni delle strade delle città europee non sono adeguate all’ingresso di questo nuovo strumento di locomozione che occupa uno spazio preminente sul resto dei veicoli transitanti. E poi c’è il problema dell’inquinamento. I SUV sono più inquinanti, oltre che più voluminosi.