Girato a Napoli e nel Gargano che vede come protagonista Michele Màngano, regista e musicista nonché il famoso cantante di Napoli Rosarioclown Spampinato, oltre alla straordinaria partecipazione Gino Magurno e Gianni Migliaccio, tutti direttori musicali, compositori e strumentisti; Giusy Castigliego polistrumentista, i Danzanova Ballet e dell’artista internazionale del Senegal Ibou Mboye Gning. I dati statistici danno l’idea dell’impatto travolgente che sta avendo il videoclip, con molte visualizzazioni in pochi mesi, centinaia di condivisioni nelle prime fasi della pubblicazione, il video è entrato ufficialmente nel blog della musica popolare italiana – come folkmusicworld – è presente al Concorso Italia Contest dei migliori Videoclip Italiani Autoprodotti sarà presente alla XV Edizione del Tour Music Fest – The European Music Contest e poi Arezzo Wave 2024.
Michele Màngano, oggi, appare inserito nei testi tra i numerosi studiosi della materia e danni è ormai, rientrato a far parte di quella ristretta cerchia di studiosi della cultura popolare del centro-meridione con alle spalle quarantanni di carriera, esportando, la cultura Garganica e Pugliese in 34 Stati in tutti il mondo come un vero Ambasciatore del Folk Pugliese nel Mondo. Numerosissime le apparizioni sui network nazionali ed internazionali, tra cui la RAI, la CNN e la BBC. Per circa 10 anni ha collaborato attivamente con RAI UNO nella trasmissione Uno Mattina, Utile e Futile, Geo, Bella Italia, Linea Verde, Pollice Verde, Sereno Variabile, Domenica In, nonché in vari documentari sul territorio. Oggi collabora con i grandi musicisti della world music. Diversi i riconoscimenti ottenuti dal Vaticano, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Premio CUORE D’ORO PER LA SOLIDARIETA’ E LA PACE 2023, conferita inoltre la Laurea Honoris Causa a Michele Maria Màngano in “Scienze ed Arti Antiche”.
Tarantamuffin https://youtu.be/wCZEOdhaoHU?si=EGbVwNvErGzQpa9G nasce dal desiderio di creare un ponte di collegamento tra stili musicali, culture e generazioni diverse. La Taranta è una musica popolare così come lo è quella rap. Il brano fonde note musicali tradizionali ed arcaiche che parte dal Gargano per poi arrivare al profondo sud ed il mare nostrum ossia Napoli epicentro del Mediterrano con un ritmo moderno ed energico. Gli stili musicali coinvolti sono differenti tra loro ma sono accumunati da una profonda ricerca espressiva. Il brano mette in luce questo desiderio di riemergere dal fondo; un rigurgito vulcanico che si espleta in una danza vigorosa, frenetica e senza vincoli. Tarantamuffin suggerisce un’azione diretta sulla realtà, voglia di ricordare il desiderio di emanciparsi e/o denunciare uno stato sociale, il semplice e genuino stimolo di danzare.
Le parole e la danza coinvolgono chiunque, pertanto si intreccano frammenti visivi di scene di vita quotidiana, sport, ambienti urbani, la rabbia di chi grida attraverso una maschera, la pura ingenuità della danza di una bambina. La musica è il battito della vita, la possiamo sentire e vivere in ogni momento, in ogni luogo. L’immagine della Taranta, il ragno inquadrato sia nella scena iniziale che finale, rappresenta il sigillo che racchiude tutti questi aspetti che vivono e coesistono nella realtà in cui viviamo. La musica rappresenta attraverso la metafora del ragno, non è solo un contenitore ma piuttosto una ragnatela armonica che avvolge culture, tradizioni, desideri e volontà diverse. Afferma Mangano: ‘Sono davvero soddisfatto di questo mio lavoro videoclip e discografico “Tarantamuffin” e spero che piaccia soprattutto al mio pubblico e non solo, spero di abbracciare anche una fascia diversa di pubblico e cioè molti giovani che con questo videoclip vogliano far sentire la propria voce dicendo “No alla guerra si alla pace“…la musica come vettore di pace e di Fratellanza. L’augurio quindi che ci facciamo per quest’anno è che la musica pervada tutte le nostre azioni e la nostra vita possa essere un punto d’incontro e scambio con tutti i popoli che si trovano immigrati nelle nostre nazioni e diventare così un canto all’unisono che rende una lode armoniosa a Dio. Il video completamente indipendente non ha ricevuto fondi pubblici, realizzato con la Produzione Studio Artist Màngano, con la sceneggiatura di Matteo Ciociola – Fotografia Pietro Damiano e Giuseppe Rignanese – Regia di Michele Maria Màngano’.
Antonella Betti