Oggi il sindaco ha proclamato la nuova giunta facendola passare gli avvicendamenti come un dato esclusivamente operativo. Come se l’amministrazione fosse un gioco di intercambiabilità dei soggetti che ricoprono dei ruoli. E se la preminenza è giustamente riservata alle funzioni e alla effettiva operatività, queste caratteristiche non possono prescindere da chi le occupa.
Quindi un assessore non vale l’altro. Un dirigente o qualsiasi figura apicale non vale l’altra. Eppure lo stile di Mauro Lombardo che ha ratificato le nuove nomine, confermando e sostituendo, ha conservato uno stile British (“britannico”, pardòn! Non vorremmo che il sindaco si offendesse per l’offesa all’idioma e alla granitica italica lingua).
“I nuovi assessori – spiega la sua narrativa – sono Mario Proietti, confermato ai Lavori Pubblici; Cristina Rossi, confermata alle Politiche Sociali e Sport con la delega anche alle Pari Opportunità; Paola De Dominicis, confermata vicesindaco alla quale sono conferite le deleghe al Personale e al Commercio; Andrea Mazza, Ambiente, Rifiuti e Cave; Claudio Zarro, Cultura e Pubblica Istruzione; Paolo Ruggeri, Urbanistica; Valentina Rinaldi, Bilancio, Finanza e Tributi”.
“Ho deciso di apportare delle modifiche alla Giunta comunale con la volontà di renderla ancor più efficace e qualitativa”. Dice il sindaco. Come se tutti non sapessero che le nuove collocazioni sono state rese obbligatorie dalle dimissioni dei precedenti assessori del Partito Democratico.
Conserva uno stile dirigistico quando dice: “Soddisfatto dei risultati raggiunti fino ad ora e consapevole di quanto ci sia ancora da fare, ho deciso questo riassetto per dare nuovo slancio all’attività dell’Amministrazione”. Quindi, se il ragionamento è questo, la precedente amministrazione era più loffia. E se lo era è dovuto ai precedenti assessori che lui ha cambiato. Quelle persone potrebbero offendersi. Ed ha un bel dire, come sempre fa il sindaco Mauro Lombardo, dopo quando invece afferma: “Voglio ringraziare tutti gli assessori che mi hanno supportato in questi mesi in particolare coloro che non sono stati riconfermati. Sono stati tutti encomiabili per il lavoro quotidiano” … Tutto bene, tutto giusto. Non si capisce allora perché abbiano deciso di dimettersi. E come, con la nuova giunta possa pre-tendere di fare meglio e dare nuovo slancio.