Il presidente della Figc era stato ascoltato questo pomeriggio, su sua richiesta. Gli avvocati: “Strumentazioni intollerabili”
ROMA – Gabriele Gravina è indagato dalla Procura di Roma per appropriazione indebita e autoriciclaggio. Il presidente della Figc era stato ascoltato questo pomeriggio, su sua richiesta, per circa due ore dal procuratore Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, che indagano su un giro di soldi poco chiaro intorno alla vendita dei diritti tv della Lega Pro ai tempi (2018) in cui Gravina era presidente.
Si tratta del ramo “sportivo” del caso sul presunto “dossieraggio” nato da un’inchiesta della procura di Perugia per la quale sono indagate 16 persone accusate a vario titolo di avere avuto accesso a informazioni riservate di politici e personaggi dello spettacolo e dello sport, tra cui appunto Gravina. I due principali accusati sono un tenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, e il magistrato Antonio Laudati, che avrebbero sfruttato le banche dati della direzione nazionale antimafia per ottenere notizie riservate e informazioni su centinaia di persone.
“INTOLLERABILI STRUMENTALIZZAZIONI”
In una nota i due legali di Gravina avevano spiegato nel pomeriggio che “in ragione delle intollerabili strumentalizzazioni e delle ricostruzioni distorsive della verità dei fatti che lo hanno chiamato in causa negli ultimi giorni, questa mattina Gabriele Gravina ha chiesto di essere ascoltato per chiarire la sua posizione e le circostanze di cui è stato vittima. Tale decisione è stata maturata al fine di tutelare la sua immagine e in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso. In questa vicenda, il nostro assistito è una persona offesa, per questo auspica si faccia luce quanto prima su quella che si sta profilando come una vera e propria attività di dossieraggio, rispetto alla quale si augura anche l’individuazione dei mandanti”.
Francesco Bellacqua