Strade, marciapiedi e spazi pubblici sono purtroppo, e sempre più spesso ultimamente, teatro di un gesto di inciviltà che arreca disagio ai cittadini e contribuisce a dare un’immagine di degrado dei nostri quartieri: la mancata raccolta dei “ricordini” lasciati da Fido. Nessuna colpa è riconducibile ai simpatici amici a quattro zampe, perché la stessa è unicamente di quei maleducati che, con sistematica quotidianità, non si premurano di raccoglierla e gettarla negli appositi contenitori. Una minima parte, bisogna precisarlo, rispetto a quanti hanno l’accortezza di farlo. Ma, tant’è.
E’ bene rammentare a questi imperterriti maleducati che se il cane lascia “tracce” del suo passaggio, e passano oltre indifferenti, ne possono scaturire conseguenze importanti. La loro responsabilità non si limita, infatti, solo alla cura e all’attenzione verso gli animali. Si estende, evidentemente, pure all’ambiente circostante e alla comunità in cui vivono.
Secondo il Codice penale, abbandonare gli escrementi in luoghi pubblici può essere considerato reato di deturpamento o imbrattamento di beni altrui (art. 639 del Codice penale) e, quindi, “punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a 103 euro. Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati, si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Nei casi di recidiva per le ipotesi di cui al secondo comma si applica la pena della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro”.
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