LaLa LABEL, l’etichetta “al femminile”, festeggia i traguardi del suo roaster: Arianne, Matteo Sica, Gon, Angelita e Diorhà, scrupolosamente selezionati e curati in maniera artigianale.
La LaLa LABEL è una realtà discografica esistente da poco meno di due anni, ideata e gestita dalla label manager Sara Lauricella che seleziona personalmente, insieme al suo team, gli artisti ed i brani da inserire nel percorso editoriale.
L’etichetta si sta sempre più confermando una realtà che si distacca dalle strette logiche di mercato “macina artisti”, motivo di accesi dibattiti dell’ultimo periodo, ma creando per loro dei percorsi su misura per la realizzazione artistica e personale degli stessi, anteponendola agli obiettivi numerici.
In un incontro con la label manager Sara Lauricella chiediamo:
E’ un periodo interessante per la sua etichetta indipendente e con tante soddisfazioni:
“Buongiorno, si sono tante le soddisfazioni che sono recentemente arrivate: dall’ammissione della giovanissima Arianne tra i 50 Giovani Emergenti per Amnesty-Voci per la libertà, alla selezione tra i 150 artisti per il 1MNEXT del concertone del Primo Maggio di Matteo Sica, al piazzamento in semifinale di Sanremo Rock del rapper Gon, lo spettacolo musicale nei teatri di Angelita con la sua “cantografia”, le ospitate internazionali del giovanissimo cantautore Flavio Rizzello anche all’Italian Music Festival in Svizzera, mentre Diorhà sta portando la sua e nostra Rivoluzione anche in un bel percorso televisivo. I miei artisti sono, tra l’altro finalisti ed ospiti in diversi altri contesti ed hanno ricevuto attestati e riconoscimenti anche a Casa Sanremo durante l’ultimo festival. Che dire? Fiera di loro e del percorso che stiamo facendo tutti insieme!”
Come cura gli artisti di LaLa LABEL?
“Oltre ai nomi già citati ci sono nuovi artisti che sono entrati o in entrata e, per ognuno di loro viene confezionato un progetto editoriale e musicale in maniera sartoriale, quasi fosse un abito su misura. Il vantaggio delle piccole realtà è che ci può essere un dialogo ed un confronto per creare un percorso condiviso e mai imposto”
La LaLa LABEL è una delle pochissime etichette che fa parte del 3% delle realtà gestite da donne discografiche in Italia a fronte di un 97% composto da uomini e questa non è una domanda ma un’affermazione.
“Si è vero, rappresento una rarità o una cosiddetta minoranza e mi sto impegnando per restringere la forbice di questo gender gap. Proprio per questo mio impegno ho ricevuto un importante riconoscimento lo scorso settembre a Montecitorio nell’ambio del Premio Donna d’Autore e sto anche coinvolgendo delle producer donne, percorso già iniziato con la splendida Roberta Giallo e che sto continuando con EGA.”
Cosa pensa dell’influenza delle major e del recente dibattito sui “numeri” come metro di misura degli artisti?
“Le major hanno obiettivi di tipo strettamente commerciale, credo che questo sia chiarissimo. L’arte è un’altra cosa ed è raro che le major se ne facciano custodi benchè ne abbiamo tutte le possibilità. Noi siamo ancora piccoli e sappiamo di non poter avere accesso a determinate opportunità ma lavoriamo tutti insieme per crearci il nostro pubblico e poi … chissà!. L’importante, per me, è che gli artisti abbiamo la possibilità di potersi esprimere al meglio delle loro possibilità, che non diventino macchine ma rimangano anime libere di volare”
Le piccole realtà editoriali che lavorano per l’arte esistono ancora e la LaLa LABEL ne è la prova reale e tangibile.
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