“Condividiamo le preoccupazioni espresse dalle Cooperative Sociali operanti nei servizi di accoglienza (SAI) e quelle dell’associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) sull’impatto dei recenti aumenti del CCNL Cooperative Sociali che – in assenza di risorse – potrebbero innescare dinamiche rivendicative con possibili rischi di tenuta delle realtà del settore”. Lo afferma Francesco D’Ulizia (Presidente Dipartimento Sociale UN.I.COOP.) a seguito del quesito tecnico inviato dall’ANCI al Ministero dell’Interno lo scorso 21.03.2024 con il quale sono richieste risorse aggiuntive per il triennio 2024/2026 per l’adeguamento costi del personale dei progetti SAI alla luce del rinnovo del CCNL Cooperative Sociali. “Come già sostenuto” – sottolinea D’Ulizia – “non ci rassegniamo alla sostituzione del modello cooperativo e mutualistico con quello capitalistico. Le Cooperative Sociali costituiscono lo strumento attraverso il quale si realizza quella funzione sociale prevista dall’art. 45 della Costituzione sostituendo lo Stato e le istituzioni laddove queste non esistono più. Non possiamo accettare che la politica salariale diventi uno strumento per favorire grandi agglomerati (con maggiori capacità finanziarie anche in assenza di risorse pubbliche aggiuntive) a discapito di quelle Cooperative Sociali che vivono sui territori e rispondono alle richieste delle comunità di riferimento”.