E’un fenomeno sociale nascosto dai grandi media quello della violenza contro gli uomini agita dalle donne. Tutti lo conoscono, sanno che esiste e che cresce fin dall’ambiente scolastico, ma nessuno ne parla. Del resto, se non ne parlano giornali e televisioni, perchè affrontare un argomento “scomodo” ed essere subito messi a tacere di fronte al dogma della “violenza maschile”?
Oggi, chi parla in pubblico di violenza femminile contro gli uomini viene guardato come si guarda un folle o un provocatore, eppure i dati sono molto eloquenti, e per via della loro gravità dipingono uno scenario imbarazzante per tutti coloro che, per fortissimi interessi elettorali ed economici, preferiscono nasconderli sotto una coltre di silenzio e portare avanti la visione di una Società dove l’uomo è sempre carnefice e la donna sempre vittima (anche quando è lei il carnefice).
Con il supporto di questi dati, lo scorso 17 Giugno una delegazione inter-associativa composta da:
– Fabio Nestola, delegato Adiantum e responsabile del C.S.A. Centro Studi Applicati,
– Veronica Coppola, presidente Ankyra – Centro Antiviolenza per Uomini e Donne,
– Adamo De Amicis, responsabile A.Pro.S.I.R. (Centro e Sud Italia),
– Giacomo Rotoli, rappresentante dell’Associazione Culturale Uomini e Donne in Movimento e presidente Adiantum,
– Anna Rosso, presidente di CAsPEr,
– Mauro Lami, presidente di COLIBRÌ,
– Rita Fadda, presidente Lega Uomini Vittime di Violenza APS (LUVV) e rappresentante per l’Italia della ONG Primero Infancia Internacional, insieme ai componenti dello staff Lorenzo Cornia e Rita Ronchi,
– Antonella Baiocchi, responsabile Regione Marche MEDEA ODV – CIATDM,
– Mauro Lami, presidente Papà Separati Liguria,
– Fulvia Siano, presidente di Perseo – Centro Antiviolenza Maschile,
– Gianni De Carolis, presidente di SeparAzione Papà,
sono stati ricevuti dalla senatrice Cinzia Pellegrino in occasione di un incontro mirato a porre luce sul fenomeno della violenza analizzato senza alcuna distinzione ideologica di genere.
Alla Senatrice Pellegrino sono stati esposti in modo esaustivo tutti gli elementi e le informazioni che svelano l’assoluta strumentalità ideologica con cui la diffusione dei dati sulla “violenza a sesso unico” – agita solo dall’uomo, e mai dalle donne – mira, da un lato, a creare un clima di allarme sociale utile alla ricezione di corposi finanziamenti a fondo perduto a vantaggio delle organizzazioni femministe e, dall’altro, ad oscurare il fenomeno della violenza subita dagli uomini, che rimangono senza alcuna tutela nè diritti.
Particolare attenzione è stata data alla “questione” del numero telefonico antiviolenza 1522, istituito anni fa dal Dicastero Pari Opportunità e dato in appalto ad un noto centro antiviolenza per sole donne. Quest’ultimo, nel silenzio complice delle Istituzioni e a differenza di quanto previsto dal decreto attuativo, ha attribuito al servizio – nato in teoria per offrire supporto a tutti i cittadini vittime di violenza, senza alcuna distinzione di genere – per anni ha rifiutato di dare aiuto agli utenti uomini, destinando il servizio alle sole donne, in ciò violando lo stesso decreto ministeriale.
Sulla scorta di questa gravissima violazione degli obblighi di eguaglianza dei diritti previsti dalla Costituzione, le associazioni intervenute hanno chiesto alla senatrice Pellegrino di farsi latore della istanza di eliminare questa inaccettabile discriminazione di genere a danno degli uomini.