Nella prestigiosa sede del Centro Congressi “Casa tra Noi” – Roma, si è riunita la Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana nei giorni 26 e 27 luglio, un evento decisivo per l’interesse e per il futuro del partito, al fine di contare nella comunità politica italiana, che vive una violenza gratuita diffusa, l’ordine dell’illegalità sanzionatoria scritta nella verticale delle posizioni di comando del Paese, esempi inqualificabili da parte di coloro che dovrebbero costituire un punto di riferimento. Il dibattito pubblico ridotto peggio delle fazioni estreme di appartenenze alla squadra del cuore, accuse reciproche e camionate di fango, spazi televisivi esclusivi per i servi degli editori, peraltro, privi delle più elementari regole del confronto e dei minimi saperi storico-politici per controbattere l’avversario. Preoccupante frammentazione delle c.d. istituzioni. Si vive nella palude che oscura il Bene e il Male.
La presenza è stata massiccia proprio per l’importanza dell’incontro e per consentire a tutti di esprimere le proprie valutazioni sulla verifica della legale costituzione del partito, l’organigramma operativo per la collocazione ottimale dei dirigenti nelle posizioni funzionali al compito assegnato, la definizione degli obiettivi in ragione di una realtà politica rapidamente mutevole, che rende nel tempo corto obsolete le decisioni assunte poco tempo prima. Per l’economia dell’articolo è necessario ridurre i nominativi all’attuale Segretario Nazionale del partito dott. Angelo Sandri, al Segretario Nazionale organizzativo dott. Gino Monaco, al Vice Segretario Nazionale avv. Vincenzo Di Sirio, al Vice Segretario elettorale nazionale vicario avv. Cav. Donato Gallina, oltre all’illustre componente della categoria forense avv. Alfredo De Filippo ed il Rag. Filippo Tettoia.
“Occasione di confronto anche di pianificazione e consolidamento delle linee guida per il futuro, compreso il percorso della riunificazione delle storiche anime della DC già iniziato”, ha esordito il Vice Segretario Nazionale avv. Di Sirio ed ha aggiunto l’urgenza di “tracciare un percorso che guiderà il partito verso condivisi valori e progetti, un viaggio epocale per un Rinascimento della storica democrazia cristiana che ha avuto nel Prof. Aldo Moro il suo figlio migliore, la sua anima cristiana più ecumenica, tanto da collocarlo nell’Olimpo dei Profeti del Bene della storia dell’umanità.
Ha chiarito a tutti i partecipanti, il Vice Segretario elettorale nazionale vicario avv. Cav. Donato Gallina, che la realtà attuale consegna la prevalenza del conflitto generalizzato, la forza delle armi, la morte dei sentimenti cristiani, la supremazia della prepotenza e la stessa morte appare un prodotto da supermercato. Una caduta verticale dell’essenza della vita, la fine della socialità che ha scritto la storia dell’umanità, superando ostacoli e forze del Male. L’avv. Cav. Donato Gallina ha impresso nel suo intervento il sigillo della legge, invitando tutti gli astanti a prendere coscienza che un partito come la Democrazia Cristiana deve inderogabilmente ottenere tutti i requisiti di legge per una impeccabile costituzione formale (legale), in difetto il partito non esiste.
Ha sottolineato l’avv. Cav Gallina che in un mondo vuoto, generalizzazioni precarie, un mercato di parole prive di significato lontane dalle sofferenze delle persone, ma ricco per le tasche di incauti personaggi partitici senza scienza e coscienza, lo scontro politico è più difficile, perché sovente non si comprende l’oggetto del contendere.
Dall’intensa ed accesa discussione che si è protratta nei due giorni del 26 e 27 appare probabile, con condivisione quasi unanime, che il Vice Segretario Nazionale avv. Vincenzo Di Sirio possa assumere temporaneamente la direzione del partito, in funzione della operazione unificante di tutte le anime della storica Democrazia Cristiana, per concludere in breve tempo gli accordi pendenti sui vari problemi italiani da portare a soluzioni operative, oltre a definire gli aspetti formali-legali della costituzione del partito come evidenziati dall’avv. Cav. Donato Gallina e soprattutto gli obiettivi storico-politici dell’assassinio dello statista scomparso Prof. Aldo Moro, che non possono essere lasciati dopo 50 anni alle narrazioni di comodo di altri soggetti politici che devono sapere che la storia della Democrazia Cristiana e la storia italiana del periodo la scrivono i democratici cristiani.
Aldo Moro, testimonia l’unico assassinio politico dal dopo guerra ad oggi, anche diverso dalla eliminazione dei fratelli Kennedy, un omicidio tutto interno agli USA, mentre i mandanti dello statista democristiano erano stranieri. Moro ha reso sostanza alla parola, il logos, di Gesù di Nazareth l’unica speranza per coloro che vogliono liberarsi dalle catene del potere, dal potere che uccide per esistere. L’uomo è nato libero ma dovunque è in catene. Crediamo di essere padroni degli altri e invece siamo più schiavi di loro. L’uomo nasce in libertà, ma vive in schiavitù. Gli uomini nascono eguali, ma non crescono eguali. Gli uomini hanno elaborato grandi dottrine, ma ogni dottrina è servita solo ad opprimerli. Fin dagli anni della storia scritta l’umanità è sempre stata sconvolta da guerre e delitti di ogni genere. L’umanità ha sviluppato molte religioni, ma ogni tipo di religione si è trasformato in sistemi di oppressione e miseria. Solo Gesù ha costretto il sistema del sacro a spostarsi in Occidente dove l’amore per la bellezza, per la rappresentazione della bellezza, presente nei Greci e nei Romani rendeva impossibile accettare la concretezza delle mutilazioni, il divieto di qualsiasi simbolismo.
Gesù è stato ucciso in base alla necessità logica della vittima sacrificale; quella stessa logica che in nessuna religione è stata mai esposta con tanta chiarezza quanto nell’ebraismo, nel racconto, privo di veli, dell’uccisione di Isacco. Uccidere il figlio, ossia uccidere la prosecuzione della vita, il futuro del gruppo. Gesù è stato sconfitto o ha finto di essere sconfitto per non consentire di avere un alibi per giustificare la menzogna, l’odio collettivo. Ha tracciato un abisso tra l’antico testamento e i Vangeli, sulla loro assoluta novità poetica, sulla appartenenza al mondo di chi ama la rappresentazione della bellezza. Gesù cancella il potere della morte e consegna la vita con la nascita del nato che si ripete in miliardi di volte dal grembo della Madre universale, Conceptio Homini, l’Annunciazione, la Madonna.
L’anima è immortale e vive nel corpo che non può morire. Se muore il corpo muore l’anima, ma l’anima è immortale, anche il corpo è immortale. La paura della morte è una illusione. La morte non esiste, nessuno muore. Non si prova paura di qualcosa che non esiste Se vivo, se esisto la morte non c’è. Ciò che penso lo penso perché esisto. E se esisto la morte non c’è. La paura è solo un pensiero, ma un pensiero senza corpo non può esistere. La morte non esiste, la paura è una semplice fantasia che sparisce appena si capisce.
Di Carlo Priolo, giornalista professionista, sociologo, storico