Una sorta di “bomba sociale” innescata, in gran parte, da una discutibile politica dell’accoglienza che, di fatto, ha scaricato le sue contraddizioni anche su un territorio che già affronta una serie d’ emergenze connesse all’essere, soprattutto, una realtà-dormitorio. L’ennesima rissa tra stranieri in piazza della Repubblica, avvenuta ieri sera, che fa il paio con altri deplorevoli fatti di cronaca, ha riproposto l’urgenza e la necessità di un deciso intervento delle Forze dell’Ordine per riportare la sicurezza in questa e altre frazioni di Guidonia Montecelio.
Il Comune, è evidente a tutti, da solo non può farcela. Non ha uomini, mezzi e risorse economiche adeguate a fronteggiare questo stato di cose. Ci sta provando, bisogna riconoscerlo, ma difficilmente (purtroppo) potrà incidere in maniera sostanziale e determinante su un problema determinato da anni di colpevoli disattenzioni, pure a livello locale, rispetto a una condizione di malessere e preoccupazione sociale che le Istituzioni non hanno saputo, o voluto, intercettare e tradurre in atti e provvedimenti finalizzati a rendere più sicura, complessivamente, la Città.
La proposta del Sindaco, Mauro Lombardo, di adottare il “modello Caivano” è, in fondo, quella più sensata e realistica. I ministri dell’interno e della Difesa assumano immediate iniziative per restituire la tranquillità alle persone e alle famiglie che vivono nel quadrante tiburtino. Ma, intanto, si faccia in modo, e al più presto, che i militari impegnati nell’operazione “Strade sicure” monitorino, h24, pure piazza della Repubblica. Una piazza che è diventata una sorta di “terra di nessuno”, da evitare se possibile.
Guidonia Montecelio, tra l’altro, è il più grande comune, per numero di abitanti, della provincia romana. Il terzo del Lazio. Non dimentichiamolo mai. E’ evidente a chiunque che non si può vivere e convivere, quotidianamente, nella paura.
Lo Stato scenda in campo, con autorevolezza e fermezza, e restituisca la serenità a chi chiede solo il rispetto delle regole che ci siamo dati. Il Sindaco Lombardo rappresenti, in ogni sede e in ogni forma consentita a un amministratore pubblico, tutto questo.