Non si tratta di una tipologia di pensione che permette due anni di anticipo sull’uscita dal mondo del lavoro, quanto di un congedo che la Legge 104 prevede per i CARGIVER che assistono un parente con grave disabilità. Vediamo come funziona e come può incidere sulla pensione.
Quando si assiste un familiare titolare di Legge 104 con grave handicap (articolo 3, comma 3 sul verbale di riconoscimento) si può chiedere, per una sola volta nella vita lavorativa, un congedo straordinario retribuito di durata massima di 24 mesi.
Si tratta di un congedo riconosciuto per permettere al lavoratore di dedicarsi completamente all’assistenza e alla cura del familiare, che prevede un’indennità pari all’ultimo stipendio base percepito prima della fruizione.
L’indennità è riconosciuta per tutto il periodo di congedo che, tra l’altro, è anche coperto anche da contribuzione figurativa per l’intero periodo. Questo assicura a chi lo percepisce di non avere penalizzazioni di sorta sulla futura pensione.
Si tratta di un ordine di priorità familiare che scala solo nel caso l’avente diritto sia mancante, deceduto o affetto da patologia invalidante e può richiederlo nell’ordine:
- il coniuge convivente;
- il padre o la madre, ma solo in caso di decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente o della parte dell’unione civile convivente;
- uno dei figli conviventi nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- uno dei fratelli o sorelle conviventi nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- un parente/affine entro il terzo grado convivente solo nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
- il figlio non convivente a patto che richieda residenza con il genitore anche dopo la presentazione di domanda di congedo.
- Vediamo quindi nello specifico come poter anticipare la pensione di due anni con il congedo straordinario retribuito. Sia che si voglia accedere alla pensione di vecchiaia, sia che si possa a breve accedere a quella anticipata ordinaria, bisogna muoversi nel primo caso a 65 anni, nel secondo caso quando mancano 2 anni al raggiungimento del requisito contributivo.
Se si chiede il congedo straordinario retribuito a 65 anni e si fruisce in modo continuativo per i 2 anni previsti, infatti, si arriverà al compimento dei 67 anni con il congedo, senza lavorare, ma continuando a maturare contributi. Allo scadere del congedo si potrà accedere direttamente alla pensione di vecchiaia (e con i due anni di contributi figurativi sarà come se si fosse continuato a lavorare fino all’accesso).Lo stesso vale per la pensione anticipata (sia ordinaria che in deroga, ma per le misure a scadenza, non sapendo se verranno rinnovate di anno in anno, si rischia di non trovare più il canale di uscita disponibile).