Deposito dei Risultati della Perizia Psichiatrica di Impagnatiello: Un Caso di Tragica Violenza
Nella recente udienza riguardante il caso di omicidio di Giulia Tramontano, il principale accusatore, Alessio Impagnatiello, ha rilasciato dichiarazioni inquietanti che hanno colpito l’opinione pubblica. La perizia psichiatrica a carico di Impagnatiello, depositata in tribunale, ha fornito un quadro complesso della sua psiche al momento del delitto, avvenuto a giugno 2023.
Le parole di Impagnatiello, “Volevo far sparire Giulia come fosse una caramella”, hanno suscitato shock e indignazione. Queste frasi, pronunciate in un contesto di grande tensione emotiva, sembrano riflettere un atteggiamento distaccato e una visione della vita e della morte che mette in luce una pericolosa disconnessione dalla realtà. Era capace di intendere e di volere Alessandro Impagnatiello la sera del 26 maggio 2023 in cui uccise a coltellate la fidanzata Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi. Lo hanno stabilito gli esperti incaricati dalla Corte di assise di Milano, lo psichiatra forense Pietro Ciliberti e il medico legale Gabriele Rocca, nella perizia psichiatrica svolta sul 31enne imputato di omicidio pluriaggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. L’accertamento era stato disposto dai giudici prima dell’estate. Nella prossima udienza del 21 ottobre la relazione dei periti sarà discussa in aula dalle parti processuali.
“Narcisista, lucido e rabbioso”
Impagnatiello, scrivono i periti nella loro relazione, ha “tratti di personalità narcisistici e psicopatici“, ma non “psicopatologici”. L’imputato, dicono gli esperti, ha ricostruito la dinamica dell’omicidio della fidanzata con “piena lucidità, senza confusione”. Secondo la sua logica, aggiungono, il giovane non poteva “accettare lo ‘smascheramento’ della sua doppia vita e ha manifestato “una dimensione ‘rabbiosa’”. I periti evidenziano inoltre come nella sua “storia sociale e professionale” non c’erano problemi di “natura psichica”.
Il delitto ha scosso la comunità e sollevato interrogativi su temi di violenza di genere e salute mentale. La tragica storia di Giulia, una giovane madre in attesa, ha messo in evidenza la vulnerabilità delle donne in situazioni di conflitto e la necessità di un maggiore supporto per le vittime di violenza.
Il processo continua, e l’attenzione del pubblico rimane alta mentre si attende una sentenza che possa portare giustizia per Giulia e per la sua famiglia. La questione della responsabilità penale in relazione a condizioni psichiatriche complesse solleva interrogativi fondamentali per il sistema giudiziario e per la società nel suo complesso.