DragTivism Junior: “Rischio confusione e perdita d’identità per i giovani”
Paolo Inselvini, deputato di Fratelli d’Italia, ha espresso dure critiche sull’utilizzo di fondi dell’Unione Europea per finanziare progetti come “DragTivism Junior”, un’iniziativa che coinvolge drag queen in attività educative e di intrattenimento rivolte ai giovani. Secondo Inselvini, destinare risorse europee a progetti di questo tipo è “inaccettabile” e potrebbe generare “confusione e perdita d’identità” tra i giovani, mettendo in discussione l’impatto educativo e culturale di tali attività.
Il progetto “DragTivism Junior” è stato ideato per sensibilizzare bambini e adolescenti su temi legati all’inclusività e alla diversità. Tuttavia, il commento di Inselvini evidenzia una posizione contraria, diffusa tra alcuni esponenti di destra, preoccupati per le implicazioni sociali e culturali dei messaggi promossi in questi contesti. Questo dibattito riflette una più ampia discussione in corso in Europa su come saranno distribuiti i fondi UE, con interrogativi sulla pertinenza e il valore educativo di iniziativa che trattano temi legati all’identità di genere e all’inclusività.
Le dichiarazioni di Inselvini: “Dobbiamo proteggere i nostri giovani”
In una dichiarazione rilasciata recentemente, Inselvini ha espresso forti dubbi sull’impatto di attività come quelle proposte da “DragTivism Junior”. “Non possiamo accettare che i fondi europei siano utilizzati per iniziative che rischiano di disorientare i giovani e creare confusione sulla loro identità”, ha affermato l’esponente di Fratelli d’Italia. Inselvini ha poi sottolineato che questi progetti non solo potrebbero risultare inadatti, ma andrebbero anche contro i valori tradizionali e la cultura italiana, e ha chiesto un maggiore controllo sui finanziamenti destinati a progetti sociali e culturali.
Cos’è “DragTivism Junior”?
“DragTivism Junior” è un’iniziativa pensata per promuovere l’inclusione e la diversità tra bambini e adolescenti attraverso spettacoli, letture e attività educative condotte da artisti drag. Gli organizzatori del progetto spiegano che l’obiettivo è educare i giovani alla comprensione e all’accettazione delle diversità, un tema che sta ricevendo crescente attenzione in vari paesi europei. Questo tipo di iniziativa si inquadra in un movimento più ampio di sensibilizzazione che mira a ridurre la discriminazione e a promuovere un ambiente sociale più aperto a questo tipo di pregiudizi.
La reazione di Fratelli d’Italia e delle forze politiche conservatrici
La posizione di Inselvini riflette un atteggiamento sempre più comune tra le forze politiche conservatrici italiane e di altri paesi europei, preoccupate per l’influenza che temi come l’identità di genere e la diversità possono esercitare sui giovani. Secondo questi esponenti, esporre bambini e adolescenti a contenuti non allineati ai valori tradizionali potrebbe disorientarli e contribuire a una perdita di radici culturali e identitarie.
Anche altri membri di Fratelli d’Italia hanno espresso il loro dissenso verso “DragTivism Junior” e simili iniziative, con alcuni che hanno proposto l’avvio di un’indagine parlamentare sull’uso dei fondi europei destinati a progetti di natura culturale e sociale.
Un dibattito che riflette una più ampia discussione europea
La questione sollevata da Inselvini e da Fratelli d’Italia si inserisce in un contesto europeo di crescenti tensioni riguardo all’allocazione dei fondi pubblici per iniziativa legata alla diversità e all’inclusione. Da una parte, i sostenitori di progetti come “DragTivism Junior” sottolineano l’importanza di educare i giovani alla tolleranza e alla comprensione delle differenze, in linea con gli ideali di un’Europa inclusiva e multiculturale. D’altro canto, le forze politiche conservatrici temono che queste iniziative possano minare i valori tradizionali e generare confusione nei giovani.
“Il progetto DragTivism Junior rappresenta solo la punta dell’iceberg di milioni di euro di finanziamenti che l’Unione Europea e la Commissione Europea hanno dato a progetti legati ad associazioni LGBT, che ricordo essere una delle lobby più potenti a livello europeo” ha sottolineato Inselvini, aggiungendo che “con questo progetto si finanziava un corso per avvicinarsi alla decostruzione del genere e alla cultura drag, diretto, tra l’altro, ai ragazzi tra i 14 e i 17 anni”.
“Siamo davvero preoccupati per l’impatto di simili iniziative sui nostri giovani” ha affermato l’eurodeputato, ribadendo che “è ingiusto e pericoloso che si rendano soggetti i minori a corsi pensati per avvicinarli all’attivismo LGBT”.
L’utilizzo dei fondi europei per attività rivolte all’inclusione e alla diversità, specialmente quando coinvolgono l’identità di genere, resta un tema divisivo. Inselvini ei suoi sostenitori chiedono una revisione dei criteri di finanziamento per garantire che i fondi europei siano destinati a progetti che, a loro avviso, sostengano e proteggano l’identità culturale e sociale tradizionale.
Un messaggio chiaro alle nuove generazioni
Il dibattito aperto dalle dichiarazioni di Paolo Inselvini mette in luce le tensioni tra visioni diverse di inclusività e identità culturale in Italia e in Europa. Mentre le iniziative come “DragTivism Junior” continuano a ricevere il sostegno di organizzazioni e istituzioni impegnate nella promozione della diversità, è probabile che il confronto su questi temi si intensifica, alimentato anche dalla crescente attenzione politica e sociale sui valori che vengono trasmessi alle nuove generazioni.