L’amministrazione Biden ha lanciato nei giorni scorsi un avvertimento all’iran, esortandolo a non lanciare un nuovo attacco contro Israele e dichiarando che non sarà in grado di trattenere una reazione israeliana, secondo quanto riportato da fonti statunitensi e israeliane.
L’Iran aveva attaccato Israele il I ottobre in risposta a una serie di operazioni mirate condotte da Israele, e quest’ultimo aveva reagito colpendo obiettivi militari iraniani, evitando però di danneggiare le infrastrutture nucleari e petrolifere.
Secondo l’amministrazione americana è stato chiarito agli iraniani che gli Stati Uniti non sarebbero riusciti a impedire un’eventuale controffensiva israeliana e che non potevano garantire la stessa precisione del precedente attacco.
Al momento, né la Casa Bianca, né l’Iran hanno rilasciato commenti ufficiali alle Nazioni Unite.
L’iran ha promesso una reazione, con il leader supremo Ali Khamenei che ha dichiarato sabato che Stati Uniti e Israele riceveranno una risposta schiacciante. Esmail Kowsari, membro del comitato per la sicurezza nazionale del parlamento iraniano, ha confermato che il consiglio di sicurezza ha concordato di rispondere, pur senza fissare una data, o una portata precisa.
Secondo Kowsari, l’attacco sarà effettuato con il sostegno di altri gruppi “di resistenza” nella regione, e sarà più intenso di quello del I ottobre, che aveva coinvolto – ricordiamo – 180 missili balistici.
La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre ha ribadito venerdì che “l’Iran non dovrebbe reagire” e che, in caso contrario, gli USA continueranno a sostenere Israele. Il portavoce del Pentagono – il generale Pat Ryder, ha inoltre riferito che gli Stati Uniti stanno schierando ulteriori risorse difensive e militari nel Medio Oriente, inclusi cacciatorpedinieri con capacità di difesa antimissile, squadroni di caccia, aerei cisterna e bombardieri a lunga gittata B-52.
Il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, ha chiarito che, se l’Iran o i suoi alleati sfruttassero la situazione per colpire personale o interessi statunitensi nella regione, gli Usa risponderebbero prontamente.
Il 25 ottobre, Israele ha condotto un attacco contro l’Iran – coordinato con gli Stati Uniti – che ha evitato le infrastrutture nucleari e petrolifere.
Secondo fonti di intelligence israeliane, l’Iran potrebbe essere in procinto di attaccare Israele dal territorio iracheno, prima delle elezioni presidenziali americane.
Funzionari israeliani hanno affermato che un’azione congiunta potrebbe includere l’uso di droni e missili balistici da parte delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane, e di milizie sciite alleate.
Fonti statunitensi confermano che un simile scenario è probabile nei prossimi giorni. Questo piano, condotto tramite milizie filo-iraniane in Iraq, potrebbe rappresentare una strategia iraniana per evitare che Israele colpisca direttamente il territorio iraniano.
Fonti israeliane e americane affermano che Israele potrebbe rispondere anche se l’attacco iraniano fosse lanciato dal territorio iracheno, con una risposta che sarà calibrata in proporzione all’intensità e alle conseguenze dell’attacco stesso.
F.B.